Allarme nucleare, Giappone: “Dieci anni per smantellare i reattori di Fukushima”
La compagnia giapponese Toshiba ha comunicato al Governo di Tokyo che potrebbe smantellare i reattori della centrale nucleare di Fukushima in 10 anni. "Secondo la proposta, ci vorranno dieci anni per estrarre le barre di combustibile dalle vasche di contenimento usate nelle piscine di stoccaggio dei quattro reattori (danneggiati dal terremoto e dallo tsunami che lo scorso 11 marzo hanno sconvolto il Giappone ndr.), demolire le varie installazioni e migliorare le condizioni del suolo", ha annunciato l'agenzia giapponese Kyodo.
Un'altra impresa che fabbrica reattori, l'Hitachi, prevede di presentare un'altra proposta insieme alla statunitense General Electric. Yukio Edano, portavoce del Governo, ha assicurato ieri che ancora non c'è un calendario per lo smantellamento della centrale, visto che, quattro settimane dopo il disastro, ancora non è stabilizzata e continua ad emettere radiazioni. Edano, infatti, aveva già dichiarato venerdì scorso che la situazione a Fukushima continuava ad essere "instabile" non escludendo un ulteriore peggioramento della stessa.
Nel frattempo la Tokyo Electric Power (TEPCO), l'impresa proprietaria della centrale, che da lunedì ha iniziato a versare nell'oceano 11,500 tonnellate di acqua radioattiva, sta iniettando azoto nei reattori per prevenire potenziali esplosioni causate dall'accumulo di idrogeno che potrebbe entrare in contatto con l'ossigeno.
A complicare ulteriormente la situazione la nuova scossa di 7,2 gradi della scala Richter che ha colpito il Giappone giovedì scorso, ancora una volta nella zona nordorientale del Paese, ha causato, come a Fukushima, l'interruzione, anche se breve, della fornitura elettrica in altre tre centrale: Onagawa, Rokkasho e Higashidori. Fortunatamente, però, non sono state registrate fughe di radiazioni.