Allarme negli aeroporti Usa: fallito il 95% dei test sulla sicurezza
Sicurezza davvero carente in decine dei principali aeroporti internazionali degli USA. Il 95% dei controlli ai varchi di ingresso eseguiti da agenti sotto copertura del ministero per la Sicurezza Interna (Homeland Security) sono falliti. I membri della Squadra Rossa (Red Team) della agenzia, nell’ambito dell’indagine interna condotta dalla Transportation Security Administration (Tsa), nelle vesti di comuni viaggiatori hanno messo alla prova le misure di sicurezza e anti-terrorismo di molti scali del Paese. In seguito alle criticità emerse, il segretario della Sicurezza interna Jeh Johnson, primo afroamericano nella storia a ricoprire l’incarico, ha deciso di rimuovere Melvin Carraway, il capo dell’organismo che dovrebbe assicurare la sicurezza degli aeroporti americani. Il suo posto è stato preso, sempre ad interim, dall’attuale n. 2 della Tsa, Mark Hatfield, fino a quando non sarà nominato un nuovo responsabile definitivo.
Secondo il rapporto, su 70 controlli eseguiti in ben 67 dei casi gli agenti sono riusciti a beffare i controlli. In particolare, in una occasione un membro dell’agenzia in borghese è stato fermato dopo l’allarme segnalato da un magnetometro, ma lo staff della sicurezza non si è accorto – durante la successiva perquisizione – che l’uomo aveva un finta bomba attaccata alla schiena con del nastro adesivo. In pratica gli avrebbe consentito di salire a bordo del volo. Controlli carenti anche per i bagagli da stiva, nonostante centinaia di milioni di dollari spesi a seguito di una precedente indagine. In quell’occasione furono scoperte “vulnerabilità” sia nelle attrezzature tecnologiche che nella preparazione del personale addetto.