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Allarme MSF: “Non c’è solo il covid, migliaia di bambini morti di morbillo in pochi mesi in Africa”

Medici Senza Frontiere: “L’epidemia di morbillo in Repubblica Democratica del Congo continua a uccidere ogni giorno. Le decine di migliaia di bambini colpiti e gli oltre 6.600 deceduti dal gennaio 2019 la rendono la più grande epidemia di morbillo al mondo. Il Covid-19 ritarda l’arrivo dei vaccini”.
A cura di Davide Falcioni
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In Italia qualcuno la considera ancora una malattia ormai debellata o, peggio ancora, innocua e quindi da non prevenire vaccinandosi. Eppure il morbillo deve destare molta preoccupazione; ne sa qualcosa l'ONG Medici Senza Frontiere, che nel pieno della pandemia di Covid-19 – e impegnata anche in Italia a fornire assistenza sanitaria a migliaia di malati – invita a non abbassare la guardia contro l'epidemia di morbillo che in svariati paesi dell'Africa Subsahariana sta mietendo migliaia di vittime: "Oscurata prima da Ebola e oggi dal Covid-19 – spiega MSF in una nota – l'epidemia di morbillo in Repubblica Democratica del Congo continua a uccidere ogni giorno. Le decine di migliaia di bambini colpiti e gli oltre 6.600 deceduti dal gennaio 2019 la rendono la più grande epidemia di morbillo al mondo e la più grave mai registrata nel paese da decenni. Nonostante le campagne di vaccinazione organizzate dalle autorità negli ultimi mesi del 2019, in alcune aree del paese i casi continuano ad aumentare. Solo nel 2020 si contano 50.000 persone contagiate e 600 morti".

Nel 2018 il morbillo ha causato 140mila morti nel mondo

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Purtroppo la pandemia di coronavirus sta avendo ripercussioni anche sull'epidemia di morbillo, malattia che nel solo 2018 ha causato oltre 140mila vittime nel mondo, la maggior parte delle quali bambini. Il timore è che nel 2020 il numero possa aumentare a causa dei focolai "accesi" in diversi paesi. Emmanuel Lampaert, capomissione di MSF in Repubblica Democratica del Congo, spiega: “L'attuazione di misure preventive per ridurre la diffusione di Covid-19 è fondamentale per proteggere le comunità e gli operatori sanitari, specialmente in un paese come la RDC in cui il sistema sanitario è molto limitato. Sfortunatamente, queste misure stanno avendo un impatto sulla risposta globale all’epidemia di morbillo, incluso il trasporto di vaccini, la creazione di team dedicati e il lancio di campagne di vaccinazione".

MSF: "Il Covid-19 ritarda la diffusione dei vaccini contro il morbillo"

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Le possibilità che nel 2020 il morbillo possa causare centinaia di migliaia di vittime sono dunque concrete: “Ogni ritardo e ogni ostacolo aumenta il rischio che il morbillo continui a diffondersi, uccidendo ancora più bambini. Una situazione simile è già capitata durante l’epidemia di Ebola in Africa occidentale quando le attività di vaccinazione del morbillo furono interrotte, portando ad una ripresa dell’epidemia. Ridurre i nostri programmi vaccinali e nutrizionali potrebbe portare ad altre crisi, peggiorando ulteriormente la situazione. Dimenticare le altre malattie oggi ci renderebbe complici di molte altre morti in futuro” aggiunge Lampaert.

Migliaia di casi di morbillo in Congo, Ciad e Repubblica Centrafricana

I sanitari di Medici Senza Frontiere stanno intervenendo in una dozzina di province congolesi, da Haut-Uélé a Kongo Central, dal Nord Ubangi a Sud Kivu, e da gennaio sono stati vaccinati più di 260mila bambini offrendo cure ad oltre 17.500 affetti da morbillo. Esplosa due anni fa e inizialmente trascurata, l’epidemia è stata dichiarata ufficialmente solo nel giugno 2019. La malattia, però, rischia di estendersi anche al resto del mondo. Le campagne di contrasto al morbillo sono già state posticipate in 24 paesi, mentre in 13 potrebbero non essere effettuate. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità 117 milioni di bambini rischiano di non ricevere il vaccino  nei prossimi mesi, anche perché molti paesi sono focalizzati sulla prevenzione del Covid-19. Le situazioni più delicate si registrano in Repubblica Centrafricana (RCA), dove l’epidemia di morbillo è stata dichiarata ufficialmente a gennaio 2020, e in Ciad.

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