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Covid 19

Allarme coronavirus alla Casa Bianca, positivo membro dello staff di Trump dopo focolaio tra 007

A confermare il contagio tra lo staffa della Casa bianca è stato lo stesso Donald Trump che ha parlato di “una sola persona”, aggiungendo poi: “Non vicino a me”. La persone il cui nome e posizione nello staff presidenziale non è stata rivelata, non avrebbe partecipato al grande raduno per gli accordi storici tra Israele, Emirati Arabi.
A cura di Antonio Palma
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Resta altissima l'allerta coronavirus alla Casa Bianca dopo la scoperta di un caso positivo tra i membri dello staff del Presidente Donald Trump. A confermare il contagio è stato lo stesso magnate che in conferenza stampa ha parlato di "una sola persona", aggiungendo poi: "Non vicino a me". La persone il cui nome e posizione nello staff presidenziale non è stata rivelata, non avrebbe partecipato al grande raduno per gli accordi storici tra Israele, Emirati Arabi e Bahrein avuto luogo proprio sul prato della Casa Bianca. “Non ha influenzato l’evento con la stampa non era in giro” ha sottolineato Trump, aggiungendo: "Non è nessuno che era vicino a me”.

In precedenza però lo stesso Trump aveva ammesso che alla Casa bianca vi erano stati "un piccolo numero di casi" di contagio da coronavirus. Come ricostruito dalla stampa americana,  già nel maggio scorso a contrarre il virus era stato un cameriere personale di Trump, che tra gli altri compiti serve i pasti al presidente, ma il rischio maggiore arriva dal focolaio di infezioni che si sarebbe registrato tra i membri della sicurezza di Trump. Negli ultimi tre mesi, secondo quanto ricostruisce il Washington Post, almeno venticinque agenti dei servizi segreti che proteggono Donald Trump nei suoi spostamenti sono risultati positivi al coronavirus. Si tratta di personale spesso vicinissimo al presidente statunitense, che non indossa la mascherina per ragioni di sicurezza come del resto fa spesso anche Trump

In realtà gli agenti sono quelli più a rischio perché devono stare a contatto con le persone e i supporter che provano ad avvicinarsi a Trump a ogni evento elettorale.  Casi di contagi tra gli 007 di Trump si sono registrato a Tulsa, Oklahoma, il 20 giugno, sede di un comizio elettorale, altri cinque agenti erano risultati positivi a fine luglio, a Tampa, in Florida, dove il presidente era atteso a un incontro con le forze di polizia locale. Casi di contagi infine anche tra gli agenti al seguito del vicepresidente Mike Pence così come positiva era risultata l'addetta stampa del vicepresidente

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