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Ali Agca visita la tomba di Papa Wojtyla

Ali Agca, l’ex terrorista turco che sparò a Giovanni Paolo II ha visitato la tomba di Papa Karol Wojtyla a San Pietro e deposto due mazzi di rose bianche.
A cura di Redazione
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Ali Agca, il terrorista turco che il 13 maggio 1981 sparò a Giovanni Paolo II ha visitato, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Adnkronos, la tomba di Papa Karol Wojtyla, all'interno della Basilica di San Pietro in Vaticano, per deporre dei fiori. Mehmet Ali Ağca, 56 anni, condannato per l'assassinio del giornalista İpekçi e per il tentato omicidio del Papa nel 1981 faceva parte dell'organizzazione estremista nazionalista turca dei "Lupi Grigi". Il 13 maggio 1981 tentò di assassinare il Pontefice durante l'udienza generale in piazza San Pietro. Pochi minuti dopo l'ingresso di Wojtyla, Agca sparò tre colpi di pistola al Papa che fu gravemente ferito ma sopravvisse all'attentato dopo un intervento chirurgico di oltre 5 ore. Agca, che dopo aver beneficiato nel 2000 della grazia da parte dell'allora Presididente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, oggi vive a Istanbul, ha deposto sulla tomba del Pontefice due mazzi di rose bianche ed ha affermato di essere venuto a Roma il 27 dicembre perché è l'anniversario della data del suo incontro con il Papa, "Sono ritornato nel luogo del miracolo. Qua fu compiuto il terzo segreto di Fatima. Io con l'attentato al Papa ho compiuto un miracolo". L'ex lupo grigio si trova al commissariato Cavour di Roma dopo essere stato fermato dalla polizia italiana. "Ali' Agca desiderava portare dei fiori nella cappella dove è sepolto San Giovanni Paolo II e ha potuto farlo senza nessun problema. Non ha nessuna pendenza aperta con il Vaticano. La sua permanenza nella Basilica è stata brevissima", ha affermato il vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Ciro Bendettini.

Aggiornamento 20.19 – Ali Agca sarà espulso dall'Italia perché i suoi documenti di soggiorno sono risultati irregolari e non conformi alla legge italiana.

L'attentato a Papa Giovanni Paolo II

Agca, proprio il 27 dicembre 1983 incontrò il Papa: Giovanni Paolo II si recò in carcere a Rebibbia, Roma, per parlare a quattr'occhi col suo attentatore e rivolgergli il suo perdono. Fu allora che la stampa iniziò a parlare del terzo segreto di Fatima, della profezia sull'attentato al Pontefice e soprattutto di come una "mano divina" avesse deviato il proiettile, portandolo su una traiettoria non letale per il papa polacco.

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