Algeria, l’ultimo blitz nell’impianto sequestrato: 7 ostaggi e 11 rapitori uccisi
La crisi nell’impianto di In Amenas in Algeria sembra si sia chiusa con un nuovo massacro. Secondo fonti delle forze di sicurezza citate dal quotidiano El-Watan, infatti, le forze algerine avrebbero sferrato l'ultimo attacco all'impianto di estrazione gas da giorni sotto il controllo di un gruppo terroristico islamico uccidendo tutti gli 11 sequestratori, ma senza riuscire a salvare la vita ad altri sette ostaggi. Dalle notizie ancora confuse che stanno arrivando sembra che dopo la liberazione di altri sedici ostaggi da parte delle forze speciali algerine i miliziani islamisti vistisi perduti avrebbero giustiziato uno dopo l’altro gli ultimi sette ostaggi rimasti venendo poi uccisi dal commando algerino. I rapitori prima di essere uccisi avevano minato l'intera zona dell'impianto e indossato cinture esplosive ed erano pronti a farsi saltare in aria insieme a tutti gli ostaggi. Dopo l'ultimo blitz le forze speciali dell'esercito algerino avrebbero rinvenuto altri 15 corpi carbonizzati al momento ancora da identificare. Si aggrava inesorabilmente dunque il bilancio delle vittime di questo assalto terroristico iniziato mercoledì scorso, dopo i 12 ostaggi e i 18 terroristi uccisi nel blitz di giovedì. Tra gli ostaggi liberati nell'impianto di estrazione a sud dell'Algeria invece figurano tre cittadini romeni, due americani, due tedeschi, ed un portoghese, così come sani e salvi sono stati dichiarati due cittadini norvegesi, che finora mancavano all’appello.