Alexey Navalny, un anno fa moriva l’oppositore di Putin: commemorazioni in Russia, si temono ritorsioni
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Il 16 febbraio 2024 moriva Alexey Navalny, uno dei principali oppositori del presidente russo Vladimir Putin. Il 47enne si era spento in carcere e le cause del decesso non sono ancora state del tutto spiegate.
A un anno dalla morte i suoi sostenitori oggi, 16 febbraio 2025, organizzeranno commemorazioni in tutta la Russia e nel mondo. Molti faranno anche una visita alla sua tomba a Mosca, nonostante il rischio di ritorsioni da parte delle autorità.
Raduni e marce in Russia e in tutto il mondo
Secondo l'ex braccio destro dell'opposizione, Leonid Volkov, "i sostenitori di Alexei organizzeranno eventi commemorativi in tutto il mondo", come ha scritto in un post su X, condividendo anche una lista di eventi attesi per la giornata di oggi. In alcuni luoghi si terranno raduni o marce, in altri verrà proiettato il documentario a lui dedicato.
"Ovunque vi troviate, in Russia o all'estero, speriamo vivamente che il 16 febbraio incontrerete persone che la pensano come voi", ha scritto Volkov, indicando gli orari di apertura del cimitero Borissovskoye di Mosca, dove è sepolto l'oppositore.
La vedova di Navalny, Yulia Navalnaya, che è ora a capo del suo movimento, parteciperà a un evento a Berlino, dove vivono molti sostenitori dell'opposizione russa.
Si temono le ritorsioni del Cremlino
I canali Telegram pro-Cremlino hanno messo in guardia i sostenitori di Navalny dal recarsi al cimitero. "Diamo un breve consiglio a coloro che hanno intenzione di andarci ma non ne sono ancora sicuri: non andateci!", si legge in un messaggio condiviso dal giornalista sostenitore del Cremlino Dmitry Smirnov e da altri canali.
Nel messaggio si parla del "Grande Fratello e del suo occhio sempre vigile", con la fotografia di un cartello che segnala la presenza di una telecamera di sorveglianza ai cancelli del cimitero.
L'opposizione al Cremlino si trova in un momento di profonda debolezza, dopo aver perso la sua figura di spicco e a causa di lotte interne. Esiliati in diversi paesi all'estero, i suoi leader stanno tentando di dare nuova forza alla lotta contro Vladimir Putin, soprattutto in Russia, dove ogni critica al governo è severamente repressa.
Le autorità russe hanno smantellato in patria il movimento di Navalny, mandando in prigione molti dei suoi sostenitori. Quattro giornalisti sono attualmente sotto processo in Russia per "partecipazione a un gruppo estremista", accusati di aver prodotto immagini per la squadra dell'oppositore.
A gennaio, tre degli avvocati che difendevano il leader dell'opposizione sono stati condannati a pene detentive che vanno dai tre anni e mezzo ai cinque anni per aver trasmesso i suoi messaggi mentre era in detenzione.
Chi era l'oppositore russo Alexey Navalny
Attivista anticorruzione e principale nemico politico di Putin, Navalny era stato dichiarato "estremista" dal sistema giudiziario russo. Menzionare pubblicamente l'oppositore o la sua organizzazione, il Fondo anticorruzione (FBK), espone i trasgressori a pesanti sanzioni. Questa minaccia resta valida, nonostante la sua morte e l'esilio dalla Russia di quasi tutti i suoi collaboratori.
Il 47enne era stato arrestato nel gennaio 2021, al suo ritorno in Russia dopo essere stato convalescente in Germania in seguito a un avvelenamento di cui aveva attribuito la responsabilità al Cremlino, che da parte sua ha respinto l'accusa.
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Nel dicembre 2023 era stato trasferito in una remota colonia penale oltre il Circolo Polare Artico per scontare una condanna a 19 anni di carcere per "estremismo".
Navalny era in carcere morto il 16 febbraio 2024. La versione ufficiale parlava di decesso improvviso per una possibile trombosi ma ancora oggi restano dubbi su quanto realmente accaduto al 47enne.