Alexey Navalny è morto, l’oppositore di Putin era in prigione: nessuna notizia sulle cause
Il principale oppositore russo Alexey Navalny è morto in prigione. Lo riporta l'agenzia russa Tass, secondo la quale le cause della morte sono in fase di accertamento. La notizia è stata ripresa anche da Meduza. Navalny, 47 anni, è stato fra i più noti oppositori del presidente Vladimir Putin.
Secondo le prime informazioni disponibili, il decesso di Navalny si sarebbe verificato nella colonia correzionale numero 3 dell'Okrug autonomo di Yamalo-Nenets, al Circolo Polare Artico. Lo ha riferito il dipartimento locale del servizio penitenziario federale. "Nella colonia correzionale n. 3, Navalny dopo la passeggiata si è sentito male e ha perso conoscenza quasi subito. Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte", si legge in comunicato ufficiale rilanciato dalle agenzie russe.
Le cause della morte del dissidente russo Alexey Navalny "saranno accertate dai medici", ha ribadito anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov confermando il decesso dell'oppositore di Vladimir Putin in carcere. "Il Servizio penitenziario federale sta verificando e indagando" sull'accaduto, ha aggiunto Peskov, sottolineando che "non serve un'indicazione speciale del Cremlino in merito". La tv russa parla di possibile trombosi.
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova su Telegram ha accusato l'Occidente di "saltare alle conclusioni con la reazione immediata dei leader dei Paesi della Nato alla morte di Alexey Navalny con accuse dirette contro la Russia. Le indagini forensi non sono ancora state completate sul decesso del dissidente russo in carcere, ma le conclusioni dell'Occidente sono già pronte".
Il 14 febbraio scorso, l'addetto stampa del politico, Kira Yarmysh, ha riferito che Navalny è stato mandato in una cella di punizione per la 27esima volta durante la sua prigionia. Dal suo team tuttavia non hanno confermato la notizia del decesso. "Non abbiamo ancora alcuna conferma di questo. L'avvocato di Alexey sta ora volando a Kharp. Appena avremo informazioni le segnaleremo", ha scritto Yarmysh su X.
Sempre al 14 febbraio risale l'ultimo messaggio di Navalny, pubblicato sempre su X. "Il carcere di Iamal ha deciso di battere il record di Vladimir allo scopo di adulare e compiacere le autorità di Mosca. Mi hanno appena dato 15 giorni in una cella di punizione. Cioè, questa è la quarta cella di punizione in meno di 2 mesi che sono con loro", si legge, mentre l'ultima volta che Navalny è stato visto vivo è stato ieri 15 febbraio durante un'udienza in tribunale, dove è apparso dal carcere tramite un collegamento video.
Navalny stava scontando una pena a 19 anni di carcere. È stato trasferito in una colonia penale artica, considerata una delle più dure, alla fine dell'anno scorso. All’inizio di dicembre era scomparso da una prigione nella regione di Vladimir. Il 47enne ha contribuito a fomentare le proteste del 2011-2012 in Russia conducendo una campagna contro le frodi elettorali e la corruzione del governo, indagando sulla cerchia ristretta di Putin. Nel 2020, è entrato in coma dopo un sospetto avvelenamento con il novichok da parte del servizio di sicurezza russo FSB ed è stato trasferito in Germania per cure. Dopo la guarigione, è tornato in Russia nel gennaio del 2021, dove è stato arrestato con l'accusa di violazione della libertà condizionale e condannato alla prima di numerose pene detentive.