Alan Friedman: “Trump può battere Biden e tornare alla Casa Bianca nonostante le incriminazioni”
L'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato incriminato per la terza volta in pochi mesi. Dopo le accuse di aver corrotto la pornostar Stormy Daniels e quelle inerenti le carte segrete nascoste nella sua residenza a Mar-a-Lago, il leader repubblicano è finito sul banco degli imputati per l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 compiuto dai suoi sostenitori, che non riconoscevano la vittoria del candidato democratico Joe Biden. Nel presentare l’incriminazione in una breve dichiarazione a Washington, il procuratore speciale Jack Smith ha definito l’assalto "un attacco senza precedenti alla democrazia americana alimentato da bugie da parte dell’imputato, menzogne mirate a ostacolare una funzione fondamentale del governo degli Stati Uniti".
Sono quattro i capi d’accusa per l’ex presidente. La prima è "cospirazione per frodare gli Stati Uniti", poi "cospirazione per ostacolare un procedimento ufficiale", quindi "ostruzione di un procedimento ufficiale" e infine "cospirazione contro i diritti dei cittadini". Nonostante ciò, tuttavia, Trump è anche il favorito alle primarie repubblicane del 2024 e non è escluso che possa spuntarla nella sfida contro Joe Biden. A spiegare perché a Fanpage.it è Alan Friedman, giornalista statunitense esperto di economia e autore – per La Nave di Teseo – del saggio "Il prezzo del Futuro".
Ora che Trump è stato incriminato per l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 cosa accadrà nelle fila del Partito Repubblicano americano? Altri candidati potrebbero scalzarlo dalla corsa alla Casa Bianca?
Normalmente un candidato sotto accusa per gravissimi reati, come nel caso di Trump, non dovrebbe neppure correre per la Casa Bianca. Tuttavia noi non viviamo in tempi normali: Trump continua a crescere nei sondaggi tra i Repubblicani e schiaccia tutti i suoi rivali interni, a partire da Ron De Santis, di almeno 30 punti percentuali, mentre tutti gli altri sfidanti sono autentici nani politici. L'ex vicepresidente Mike Pence, il senatore Tim Scott e l'ex governatrice del South Carolina Nikki Haley hanno tutti insieme meno del 3%. Nei sondaggi Trump è in vantaggio in ogni gruppo demografico e in ogni area geografica. Insomma, salvo incredibili sorprese Donald Trump sarà il candidato Repubblicano alle elezioni presidenziali del 2024 per la Casa Bianca, e lo sarà nonostante – forse anche grazie – i rinvii a giudizio degli ultimi mesi.
Come mai? Perché Trump gode di un simile consenso, nonostante le vicende giudiziarie di cui è protagonista?
La sua base elettorale è molto solida e rappresenta il 35/40% degli elettori repubblicani, ma va aggiunto un altro 15/20% del partito pronto a sostenerlo. Per questo Trump sarà il candidato alla Casa Bianca, mentre Joe Biden sarà con ogni probabilità il suo sfidante democratico.
A proposito. Un recente sondaggio condotto da New York Times-Siena College mostra che i due leader sono attualmente appaiati, entrambi con il 43% di consensi.
Il sondaggio dimostra che nonostante le incriminazioni Trump potrebbe addirittura battere Biden e tornare alla Casa Bianca. Questo scenario non è più da escludere. Biden e Trump sono appaiati al 43%, mentre circa un 14% degli elettori sceglierebbe un terzo partito, ad esempio quello di Robert F. Kennedy Jr., nipote di JFK e figlio di Bob.
Secondo un altro sondaggio dello scorso maggio Trump batterebbe Biden perché ritenuto mentalmente più lucido…
(Ride) Non è vero. Trump è decisamente più sballato mentalmente rispetto a Biden.
Perché, allora, così tanti americani potrebbero essere pronti a sostenere nuovamente Trump?
Trump ha effettuato una vera e propria purga nel Partito Repubblicano. Ha fatto fuori tutti i moderati e i "veri repubblicani" e li ha sostituiti con un'accozzaglia di complottisti di QAnon, suprematisti bianchi e razzisti. Insomma, in quello che una volta era un rispettabile partito politico ormai i moderati sono l'esigua minoranza, meno del 25%, mentre tutti gli altri hanno paura di parlare e temono Trump. Chi lo mette in discussione è finito, perché ha instaurato un autentico clima di terrore; gli altri, invece, lo difendono. Parlano di caccia alle streghe, gridano al complotto e purtroppo un sacco di americani ci cascano.
Gli Stati Uniti sono così pieni di elettori violentemente razzisti?
Se mi chiede quanti siano gli americani suprematisti bianchi credo ci si aggirino sul 10/15%, ed è sicuramente troppo. La base elettorale di Trump è costituita da un mix tra questi soggetti, estremisti di destra alla Steve Bannon e opportunisti. Ron De Santis, ad esempio, sta conducendo una campagna elettorale basata sulla negazione della schiavitù, collocandosi addirittura a destra di Trump.
La forza del leader repubblicano costituisce un serissimo problema per i democratici: secondo lei dovrebbero pensare a un'alternativa a Biden?
Per prassi negli Stati Uniti un sitting president che decide di ricandidarsi per un secondo mandato non viene sfidato: solo una volta è successo, nel 1968, quando Robert Kennedy sfidò Lyndon Johnson alle primarie democratiche per la questione della guerra in Vietnam. È difficile però che questa volta qualcuno tenterà di prendere il posto di Biden: credo che al 90% sarà lui il candidato democratico.
Quali argomenti userà Biden in campagna elettorale?
Biden considera Trump una minaccia per le istituzioni americane e sostiene – giustamente – che un suo ritorno alla Casa Bianca costituisca il funerale per la democrazia statunitense. Voglio ricordare che il leader repubblicano è incriminato per aver cercato di ostacolare un'ordinata transizione del potere sovvertendo il risultato elettorale delle elezioni presidenziali del 2020 e organizzando una grande cospirazione antidemocratica con la complicità di Rudy Giuliani ed altri. Si tratta di un fatto gravissimo. Il procuratore Jack Smith ha tra le mani tutte le prove per ottenere un verdetto di condanna. Trump sta correndo per la Casa Bianca per evitare di andare in carcere; se tornerà al potere si grazierà, come ha già annunciato tempo fa.
E cosa farebbe Trump nei confronti della guerra Russia-Ucraina?
Trump consegnerebbe la testa di Zelensky a Putin il giorno dopo essere entrato nello studio ovale. Ma un suo ritorno sarebbe un disastro anche per l'Europa. L'UE sarebbe nuovamente al centro di aspre guerre commerciali. Dovete aprire gli occhi e capire che in America siamo messi molto male. La situazione è estremamente seria. Trump e Biden sono testa a testa: nel nostro Paese le elezioni presidenziali vengono vinte normalmente con un margine di 1/2 punti percentuali: quei voti Bannon potrebbe andare a prenderli tra gli elettori di Robert F. Kennedy Jr., un no vax, il membro scemo della famiglia Kennedy. Se ci riuscirà Donald Trump tornerà alla Casa Bianca: ripeto, questo scenario appare illogico e insensato, ma la sua vittoria alle elezioni presidenziali è tutt'altro che improbabile.