Al via in Finlandia costruzione barriera al confine con Russia: recinzione di 200 km con filo spinato
La Finlandia ha iniziato i lavori per costruire un muro al confine con la Russia. Le prime indiscrezioni sul progetto di Helsinki avevano cominciato a circolare già nei mesi scorsi, ma nelle ultime ore, stando a quanto riporta il quotidiano locale Yle, sono stati rimossi gli alberi ai lati del valico di frontiera di Imatra che saranno sostituiti da tre chilometri di recinzione.
Il progetto finale prevede una recinzione di 200 chilometri, alta tre metri, con filo spinato, sensori con visori notturni, luci e altoparlanti.
In questa fase, cominciata lunedì 27 febbraio e che dovrebbe essere terminata a giugno, c'è stato "il taglio di alberi e proseguirà con la costruzione di una strada e l'installazione di una recinzione", hanno spiegato le guardie di frontiera in un comunicato.
La costruzione di ulteriori 70 chilometri di recinzione è prevista tra il 2023 e il 2025, principalmente nel sud-est del paese nordico. In totale, si prevede di erigere recinzioni di 200 chilometri, con un impegno economico stimato di 380 milioni di euro. Il lavoro dovrebbe essere completato nel 2026.
Gli attuali confini finlandesi sono protetti principalmente da barriere di legno, progettate per impedire il movimento del bestiame. Ma a luglio, mentre procedeva l'invasione della Russia in Ucraina, le autorità di Helsinki avevano modificato una legge sulle guardie di frontiera per facilitare la costruzione di strutture più solide temendo che Mosca utilizzasse i migranti come arma per esercitare pressioni nei confronti del Paese candidato alla Nato.
Nel frattempo, infatti, stanno continuando le procedure per l’adesione all'Alleanza Atlantica proprio della Finlandia, che aveva fatto domanda per l'ingresso lo scorso maggio in risposta alle minacce provenienti dal Cremlino. A luglio i paesi membri avevano firmato i protocolli per l’adesione sia della Finlandia che della Svezia: ci si attende che oggi il parlamento finlandese voti un provvedimento per accelerare le procedure per l’ingresso, ma manca ancora l’assenso di Ungheria e Turchia.