Al Qaeda dopo le vignette di Charlie Hebdo: “Uccidiamo gli ostaggi francesi”
Situazione di massima allerta in Francia, dopo la pubblicazione da parte di Charlie Hebdo delle vignette nelle quali Maometto viene palesemente ridicolizzato (in alcune di queste appare anche nudo). Lo sdegno e la rabbia di migliaia di musulmani, rischia di catapultare anche Parigi nella battaglia che da alcuni giorni l'Islam radicale sta affrontando contro gli USA dopo la diffusione delle immagini del controverso "Innocence of Muslims". L'Eliseo ha reagito alla provocazione del settimanale satirico decidendo, prima, il rafforzamento delle misure di sicurezza a protezione delle ambasciate all'estero, poi, la chiusura per la giornata di venerdì di scuole e rappresentanze in una ventina di paesi islamici ritenuti a rischio. Ma le minacce degli estremisti non hanno tardato ad arrivare. Al Qaeda nel Maghred Islamico ha promesso l'uccisione di tutti gli ostaggi francesi, rapiti in Niger ed ora nel Nord del Mali, in risposta alle offese. E' quanto riferisce il sito web mauritano "Sahara Medias". La rete terroristica si riferisce a Philippe Verdon e Serge Lazarevic, due cittadini francesi rapiti il 24 novembre 2011.
La Francia, però, difende a spada tratta la libertà di espressione e di satira. La libertà d'espressione «è stata molto importante per la nostra civiltà» ha detto il ministro dell'Istruzione, Vincent Peillon, e come per la democrazia, ha osservato, «va preservata». Parole che fanno eco a quelle che già ieri il premier francese Jean-Marc Ayrault aveva sottolineato: «Siamo un Paese in cui la libertà di espressione è garantita, compresa quella di caricatura e chi ritiene che sia stata violata la leggi, può rivolgersi a un tribunale». Ma nel frattempo il timore per eventuali attentati in Francia è alto. «Abbiamo ricevuto molte minacce – ha raccontato Zineb El Rhazoui, redattrice di Charlie Hebdo – ma non ci piegheremo». Il palazzo che ospita la redazione della rivista satirica è stato messo sotto sorveglianza armata. La stessa struttura che fu incendiata con una bomba molotov lo scorso novembre per un'altra vignetta satirica su Maometto. L'appello alla calma, ma pure la tirata d'orecchio a Charlie Hebdo, arriva anche dalla Casa Bianca: le vignette sono «offensive e incendiarie, ma nulla può giustificare la violenza», è il comunicato diffuso da Barack Obama.