Aiden, ucciso a cinque mesi dalla sua baby sitter: colpi alla testa e al petto
Aveva solo cinque mesi il piccolo Aiden Lopez. La sua vita è stata spezzata da chi avrebbe dovuto vigilare su di lui, proteggerlo: la baby sitter a cui i genitori lo avevano affidato. Lei, Brittany Ingrassi, 30 anni, era una persona affidabile, amica di lunga data del papà del bambino. Almeno fino a quel maledetto giorno. Era il 22 marzo scorso, la sera, quando nella casetta dove viveva Aiden e i suoi genitori, a Lancaster, in California, arrivano i soccorsi. Il piccolo già non respirava più. I medici subito si sono accorti di un grave trauma cranico e di lesione sulla parte superiore del petto. Aiden era stato ricoverato d'urgenza, ma dopo quattro giorni di agonia, il suo cuoricino aveva smesso di battere.
Cosa è successo e cosa sia scattato nella testa di Brittany ancora non è chiaro. Quando la mamma è tornata a casa dopo alcune commissioni ha trovato la bambinaia in cortile in preda al panico che urlava che il bambino non respirava più. La ragazza è stata arrestata e, con una cauzione fissata in un milione di dollari, è detenuta nel penitenziario Century Regional Detention di Lynwood, sempre in California. Rischia 25 anni di carcere.
Intanto, mentre la prima udienza del processo è stata fissata per il 15 aprile, sul sito di raccolta fondi GoFundMe è stata aperta una petizione da una persona che sostiene di essere la nonna del bambino. "Era un bel bambino, con un sorriso che illumina la stanza – si legge in un post – . Le donazioni saranno fatte a nome di Aiden per organizzazioni di beneficenza che aiutano bambini in difficoltà". L'appello ha avuto un grande successo: sono stati raccolti già quasi 50 mila dollari.