Agguato al mercenario Igor Mangushev, fedelissimo del capo Wagner: colpito a bruciapelo alla testa
È stato colpito a bruciapelo alla testa il mercenario russo Igor Mangushev, braccio destro del capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin. Un attentato che, secondo molti, sarebbe un avvertimento proprio per il fondatore del sanguinario gruppo di mercenari che sta operando ormai da mesi in Ucraina.
Mangushev, 36 anni, a capo di un battaglione russo e soprannominato Bereg, è stato ferito ieri sera con un colpo di pistola alla testa e trasportato in ospedale nella città di Stakhanov "in condizioni gravi, ma stazionarie". L'agguato è avvenuto nella parte della regione di Donetsk sotto controllo delle milizie filorusse.
A raccontare l'accaduto è stato l'amico e collega, Boris Rozhkin, che ha postato su Telegram le foto di Mangushev in un letto d'ospedale: l'attentato sarebbe avvenuto a un posto di blocco a Stakhanov ma al momento non si conoscono ulteriori dettagli.
Salito alla ribalta lo scorso anno per aver pubblicato un video in cui mostra il teschio di "un combattente di Azovstal", è diventato col passare dei mesi uno dei volti più noti dell'invasione russa. Nel filmato, il mercenario sosteneva che quella dell'esercito russo in Ucraina è "una battaglia contro un'idea – e tutti coloro che condividono questa idea devono essere eliminati. Come questo tizio qui".
Sarebbe lui inoltre, insieme ad alcuni alleati, ad aver inventato la lettera ‘Z' come simbolo per rappresentare il sostegno all'intervento militare di Mosca. Tuttavia, i veicoli militari e i carri armati russi con i contrassegni "Z" e "V" sono stati avvistati nelle aree di confine ben prima che Mangushev si rivolgesse ai social media per promuovere il simbolo.