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Aggressioni e pestaggi a scuola solo per pubblicare i video online, l’allarmante pratica in Uk

L’allarme lanciato in Uk dalla National Bullying Helpline, associazione antibullismo britannica, alla luce di decine di casi di bullismo messi in atto solo per poter pubblicare i video online.
A cura di Antonio Palma
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"C'è un problema crescente di bambini che filmano la violenza contro altri bambini e poi caricano i video sui social media", è l'allarme lanciato in Uk dalla National Bullying Helpline, associazione antibullismo britannica, alla luce di decine di casi di bullismo messi in atto solo per poter pubblicare i video online. "L'aumento delle chiamate alla National Bullying Helpline segnala questa tendenza sempre più popolare, ma disgustosa" ha aggiunto la fondatrice dell'associazione.

Come riporta Sky News, sono numerosi i casi segnalati nel Regno Unito tra cui l'ultimo vede come vittima una tredicenne all'uscita da scuola.  Nel suo caso così come quello di decine di altri ragazzini, anche più piccoli, i motivi dell'attacco sono molto probabilmente i video stessi che vengono visti come un momento di notorietà sui social media.

Chi filma crede di essere un creatore di contenuti che poi condivide per deridere la vittima in gruppi privati ​​su social come Snapchat. In moltissimi casi infatti chi assiste e filma lo fa in anticipo, indizio che indica la conoscenza anticipata dell'agguato alla vittima.

"Non credo che mia sorella abbia rivalità di lunga data all'interno della scuola. Credo che questo sia stato creato esclusivamente per creare contenuto da pubblicare Internet. Accade sempre così, se la prendono con qualcuno che normalmente è tranquillo, qualcuno che non infastidisce nessuno, poi useranno quella persona come bersaglio per creare questo contenuto online. E sta diventando più feroce man mano che arriva ogni attacco" ha dichiarato il fratellastro della 13enne, avvertendo: "Un bambino perderà la vita a causa di questa mania".

"Questo particolare comportamento di filmare gli atti di bullismo e caricare i video sui social media è visto come uno ‘sport' e un divertimento, spesso condotto da bande e bulli della scuola che cercano potere e attenzione. Quando viene pubblicato ‘online' l'abuso assume una nuova forma. La vittima viene ulteriormente ridicolizzata" hanno  aggiunto da National Bullying Helpline, sottolineando: "Sentiamo parlare di questa pratica che si verifica quasi tutte le settimane. Di solito è il genitore che ci chiama. Spesso lottano per convincere una scuola a crederci e a prendere sul serio la storia, a indagare o a trattare con i colpevoli".

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