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Talebani a Kabul: le ultime news sull'Afghanistan

Afghanistan, un afghano su tre già ridotto alla fame. “Servono soldi e aiuti umanitari”

Un afghano su tre è già ridotto alla fame e sono almeno 500.000 gli sfollati che dai centri più piccoli dell’Afghanistan hanno raggiunto Kabul, convinti che la capitale avrebbe resistito alle minacce dei talebani. Cresce quindi anche il numero dei senzatetto e di coloro che risultano essere positivi al Covid-19. In questa situazione, coordinare gli aiuti umanitari risulta essere sempre più difficile.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Con la conquista di Kabul da parte dei talebani, l'Afghanistan si ritrova ad affrontare un'emergenza diffusa che coinvolge la società in tutti gli aspetti della vita quotidiana: fame, collasso economico e un sempre crescente numero di senzatetto. Crescono le tensioni attorno all'aeroporto di Kabul, via di fuga più veloce per abbandonare il Paese: i talebani continuano ad uccidere civili nel tentativo di disperdere la folla che cerca di salire su un aereo. L'Occidente ha organizzato in maniera frettolosa e confusionaria i primi salvataggi dall'Afghanistan, portando però fuori pericolo una maggioranza di diplomatici impegnati nel Paese. Ancora pochi i collaboratori dell'Occidente evacuati.

"Un'operazione di soccorso rapida e precisa è fondamentale – ha dichiarato Mary Ellen McGroarty, direttrice per l'Afghanistan del World Food Programme delle Nazioni Unite -. Senza di essa, la situazione già orrenda diventerà una catastrofe assoluta. Dobbiamo far entrare i rifornimenti nel Paese, non solo in termine di cibo, ma anche in termini di assistenza medica e riparo. Servono soldi e servono subito. La gente non ha niente, ogni ritardo inizia a segnare la differenza".

I leader talebani cercano nel frattempo di ingraziarsi la comunità internazionale mostrandosi aperti al dialogo e democratici. Per ottenere il riconoscimento del nuovo Emirato (e quindi fondi e alleanze), hanno mantenuto in carica il ministro della Salute e il sindaco di Kabul, hanno detto di voler permettere alle donne di studiare e lavorare, ma sempre "nei limiti della Sharia". Nonostante i proclami, lontano dai riflettori hanno già iniziato i rastrellamenti casa per casa e hanno vietato le attività all'interno di classi miste, definendole "il male della società". A preoccupare la comunità internazionale, inoltre, lo stretto legame dei talebani con l'Isis. Secondo quanto riferito da funzionari statunitensi, alcuni affiliati dell'Isis avrebbero attaccato i cancelli dell'aeroporto di Kabul per "mantenere l'ordine". La Spagna ha annunciato che, in accordo con gli Stati Uniti, due basi militari spagnole saranno utilizzate per accogliere gli alleati afghani che hanno collaborato con il governo degli Stati Uniti. Le due destinazioni saranno Moron de la Frontera, vicino Siviglia, e Rota. Qui i rifugiati dimoreranno fino a quando non sarà previsto per loro un nuovo viaggio in un altro Paese di destinazione.

Le operazioni di soccorso del Regno Unito: polemica sull'organizzazione

Tanta confusione nelle operazioni di soccorso britanniche: il governo ha attualmente difficoltà ad organizzare un piano preciso, con punti di accoglienza stabiliti e pratiche lineari. Per il momento, i militari si stanno occupando di casi individuali particolarmente urgenti riguardanti afghani che hanno collaborato con il Regno Unito. Per loro hanno cercato di assicurare un volo da Kabul. Le persone che risultano idonee per il sistema di immigrazione della Gran Bretagna avrebbero dovuto partire giorni fa ormai, ma lo schema risultava essere troppo distretto e rigido. Secondo alcuni parlamentari, una linea telefonica speciale aperta per l'emergenza è stata lasciata scoperta, senza nessuno che rispondesse alle chiamate. Per questo motivo è stato convocato in aula il segretario di Stato per gli Affari Esteri Dominic Raab: a lui i membri del governo chiedono risposte sul piano di evacuazione.

I tentativi di accordo internazionale

Nel frattempo, Boris Johnson ha dichiarato che intende rendere le Nazioni Unite centrali "sia nelle operazioni di risposta umanitaria, sia nei negoziati internazionali sul futuro del Paese". La cooperazione internazionale, secondo il leader Britannico, rappresenta l'unica strada per garantire il "rispetto dei diritti della popolazione afghana". Il tentativo è quello di presentare una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite da condividere con Russia e Cina. A Kabul però la crisi sembra destinata a diventare più importante ogni minuto che passa: un afghano su tre è già ridotto alla fame, con due milioni di bambini a rischio malnutrizione. La siccità aveva già portato a una riduzione del 40% della produzione di grano, mentre la valuta afghana era già crollata. Aumentano anche i positivi al Coronaviurs mentre il tracciamento dei contagi, le cure e la prevenzione, risultano essere più difficili che mai. In due mesi circa 500.000 persone sono state sfollate, molte di queste hanno raggiunto Kabul nella convinzione che la capitale non sarebbe crollata.

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