Afghanistan, ucciso a Jalalabad l’attivista Abdul Rahman Moawin
È stato ucciso, caduto sotto i colpi esplosi da uomini armati a Jalalabad, l'attivista afghano Abdul Rahman Moawin. La notizia è stata diffusa questa mattina dal canale afghano All news "Tolo News" che ha citato fonti locali. Al momento non è chiara la dinamica dell'accaduto, ma sembra che l'attivista civile sia stato ucciso in un vero e proprio attacco armato perpetrato da uomini armati.
La provincia di Nangarhar, culla dell'Isis-K
L'attacco, che al momento non è stato rivendicato, è avvenuto nella città di Jalalabad, capoluogo della provincia orientale di Nangarhar, ritenuta la roccaforte dell'Isis-Khorasan, branca afghana del sedicente Stato Islamico e da sempre spina nel fianco non solo degli Stati Uniti ma anche degli stessi Talebani. È a Nangarhar che l'Isis-K ha stabilito la sua base operativa sin dalla sua fondazione nel 2015, assumendo il controllo del territorio, cosa che faceva contemporaneamente anche in Siria e Iraq. Grazie alla sua posizione ha potuto contare sull'appoggio dei pashtun del Pakistan, ha arruolato reclute nei villaggi, presentandosi come “i veri” jihadisti e denunciando i compromessi talebani.
Draghi: In Afghanistan crisi umanitaria senza precedenti
Di Afghanistan ha parlato questa mattina anche il presidente del Consiglio Mario Dra ghi intervenuto durante il vertice straordinario del G20 con focus sul paese ora nelle mani dei Talebani: "C’è una consapevolezza diffusa che l’emergenza umanitaria in Afghanistan sia gravissima– ha spiegato il premier – su questo ho invitato tutti a cercare di lavorare quanto più possibile insieme. Poco prima dell’intervento di Draghi, anche dalla Casa Bianca avevano diffuso le dichiarazioni del presidente Joe Biden, secondo cui “gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare con la comunità internazionale per affrontare la situazione in Afghanistan e sostenere la popolazione afghana”.