Afghanistan, uccisi il giornalista americano David Gilkey e il suo interprete

Un giornalista e fotografo statunitense della National Public Radio, il 50enne David Gilkey, è stato ucciso domenica in Afghanistan insieme al suo interprete afgano, il 38enne Zabihulla Tamanna. I due uomini facevano parte di un team di quattro persone dell'emittente e si trovavano all'interno di un convoglio di cinque mezzi dell'esercito afghano finito sotto il fuoco dei talebani nella provincia di Helmand. Nell'attacco è morto anche l'autista del mezzo, un soldato afghano, mentre gli altri due giornalisti che componevano il team della Npr, Tom Bowman e Monika Evstatieva, si sono salvati. David Gilkey, che si era unito alla Npr nel 2007, aveva vinto numerosi premi per i suoi reportage ed era considerato uno dei migliori fotogiornalisti al mondo. Si era occupato della guerra in Afghanistan e in Iraq, del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza e del regime dell'Apartheid in Sudafrica. Diceva che è difficile spiegare la guerra ma che “non puoi lasciarti trascinare e diventare parte di quello che vedi”: “Devi mantenere il tuo stato mentale, ricordare sempre che stai dando una mano a raccontare questa storia. E non è solo raccontare. Non è solo scattare foto. Ma domandarsi se queste visioni e queste storie possono alterare la psiche tanto da spingere le persone ad agire”, raccontava David.

Il commento del segretario di Stato Kerry – “La morte domenica di un fotoreporter statunitense e del suo interprete in Afghanistan ci ricorda i pericoli che il popolo afgano continua ad affrontare”, ha detto il segretario di Stato americano, John Kerry, commentando la morte di Gilkey in un comunicato. Il capo della diplomazia americana ha elogiato il giornalista ucciso definendolo un “narratore di talento” che ha capito il potere delle immagini come veicolo per migliorare la comprensione dei fatti.