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Afghanistan, raid Usa distrugge radio dell’Isis che faceva proseliti

L’emittente installata alcuni mesi fa nel Paese con lo scopo di attirare nuove reclute.
A cura di Antonio Palma
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Da molto tempo il sedicente Stato islamico del califfo Al Baghdadi usa giornali, stampa e i media in generale, compreso il web, per diffondere le sue idee, spesso minacciando l'occidente di attacchi terroristici ed elogiando la vita sotto il Califfato. Di solito questo avviene dalle sue roccaforti in Siria e Iraq, ma di recente l'Isis è andato oltre con una iniziativa senza precedenti nata nei mesi scorsi che prevedeva l'istallazione di una emittente radiofonica in piena regola nell'est dell'Afghanistan. L'obiettivo ovviamente è sempre quello di propagandare le idee dello Stato islamico ma in questo caso lo scopo preciso era quello di attirare nuove reclute nel Paese fino ad oggi terreno di reclutamento dei talebani e di Al Qaeda.

La penetrazione dell'Isis in Afghanistan rappresenta una nuova sfida per il Paese martoriato da decenni di guerre, per questo un raid aereo dell'aviazione militare statunitense ha preso di mira proprio la radio ribattezzata "Voce del califfato". I caccia Usa hanno bombardato la sede della struttura messa in piedi nei mesi scorsi nella provincia di Nangarhar, non lontano dal confine con il Pakistan. Secondo quanto riferito dai media afghani, si è trattato di due attacchi aerei. La notizia è stata poi confermata dal portavoce della missione Nato in Afghanistan, il colonnello Mike Lawhorn, che in una nota ha sottolineato che "le forze Usa hanno condotto due raid aerei antiterrorismo sul distretto di Achin".

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