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Afghanistan: per la Festa della Donna 20 uomini indossano il Burqa

Venti uomini afghani sono scesi in strada a Kabul indossando un burqa: “Solo così possiamo capire cosa provano le nostre mogli”.
A cura di Davide Falcioni
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Un gruppo di uomini afghani ha marciato ieri verso la capitale, Kabul, indossando un burqa in segno di solidarietà con le donne del paese. Il gesto, dalla straordinaria portata simbolica, rappresenta una sfida aperta ai talebani, che malgrado 14 anni occupazione da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti, controllano saldamente molte aree del paese, imponendo alle donne di calarsi un velo sul volto in ogni occasione in cui si mostrano in pubblico.

Gli uomini hanno marciato sotto un cielo plumbeo con dei burqa blu sul capo e gli stivali ai piedi: appartengono all'associazione Afghan Peace Volunteers ed hanno motivato il loro gesto con l'avvicinarsi della festa della donna, domenica 8 marzo. "Normalmente celebriamo la Giornata Internazionale della Donna con dei convegni negli hotel, ma stavolta abbiamo preferito scendere in strada. Uno dei modi migliori per comprendere lo stato d'animo delle donne è quello di camminare indossando il velo". Il burqa, infatti, non copre solo la testa bensì tutto il corpo, con solo una finestra tessuta con un filo più sottile dalla quale poter vedere. In realtà l'imposizione dell'abito è conseguenza delle tradizioni locali ed ha poco a che fare con le prescrizioni religiose. L'Islam, infatti, si limita ad imporre il velo. Il Corano recita:

"E di' alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne. E non battano i piedi, sì da mostrare gli ornamenti che celano. Tornate pentiti ad Allah tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare".

Gli attivisti afghani, circa 20, hanno marciato mostrando cartelli con messaggi di uguaglianza e solidarietà verso le donne, sotto gli sguardi divertiti di altri uomini di Kabul. Tra le donne, invece, il sentimento più comune era quello di stupore: "Non abbiamo bisogno di nessuno per difendere i nostri diritti", ha detto Medina Ali alla Reuters.

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