Afghanistan: la Nato chiude la missione di combattimento, oltre 3400 caduti
Con una cerimonia all'aeroporto internazionale di Kabul si è ufficialmente conclusa la missione Isaf della Nato in Afghanistan. La missione era iniziata l’11 agosto 2003 con lo scopo di far cadere il Governo guidato dai talebani. In questi 11 anni sono stati impegnati circa 58.300 uomini e sono morti 3482 soldati. Ora la missione si concentrerà nell'addestramento, consulenza e sostegno delle forze di sicurezza afghane. “Ci accingiamo a spostare nel prossimo futuro l'attenzione dal combattimento all'assistenza alle forze di sicurezza afghane” ha infatti dichiarato il comandante in capo, il generale americano John F. Campbell, spiegando che per tutto il 2015 opereranno circa 13 mila uomini, in base agli accordi stipulati da Kabul con gli Usa e la Nato. Dal 1 gennaio 2015 in pratica partirà la missione Resolute Support.
Dubbi da parte delle autorità afghane
"Le forze di sicurezza afghane sono capaci di garantire la sicurezza del Paese" ha sottolineato poi Campbell, aggiungendo: "Devono fare alcuni cambiamenti nella leadership, che stanno facendo, e devono rendere le persone responsabili". In questo momento però non è semplice per le autorità afghane questo cambiamento e per questo sono tutt’altro che tranquille. Il primo ministro Abdullah Abdullah, infatti in un’intervista ha parlato di “ritiro troppo improvviso” delle forze militari della Nato dall'Afghanistan.