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Talebani a Kabul: le ultime news sull'Afghanistan

Afghanistan, la governatrice Salima Mazari che combatte i talebani

La governatrice di Charkint Salima Mazari è una delle tre donne al comando in Afghanistan. Ogni giorno difende il suo distretto dall’attacco dei talebani imbracciando le armi. “Se non lo facciamo adesso – racconta – continueranno ad avanzare e non si arrenderanno fino a quando non accetteremo la loro agenda”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Salima Mazari incontra ogni giorno da luglio i comandati delle forze di sicurezza che combattono i talebani in Afghanistan. Mazari è una delle tre donne governatrici distrettuali in Afghanistan e a distinguerla dalle colleghe è la leadership militare pratica. Alterna la sua attività nell'ufficio di Charkint, nella provincia settentrionale di Balkh, alla resistenza sul campo. "A volte – ha raccontato la governatrice – mi tocca prendere le armi e unirmi a chi combatte. Se non lo facciamo ora, i talebani avanzeranno ancora. Faranno il lavaggio del cervello alla società fino a quando non sarà accettata la loro agenda".

Mazari si è laureata a Theran, dove ha ricoperto una serie di ruoli particolarmente rilevanti presso le università e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni. Anni dopo ha deciso di tornare in Iran, la terra che i suoi genitori avevano lasciato da esuli tempo prima. Nel 2018 poi si è candidata per il ruolo di governatore distrettuale di Charkint, incoraggiata da amici e familiari. Dopo aver ottenuto il lavoro, è tornata a Charkint. "Avevo paura che come governatrice potessi incorrere in discriminazioni, ma le persone mi hanno sorpreso – ha raccontato -. Il giorno in cui sono stata ufficialmente ricevuta nel mio incarico, sono stata inondata dal sostegno della gente". Mazari spiega anche che è difficile incontrare da quelle parti una donna senza hijab completo, un burqa o un uomo al suo fianco nello svolgimento delle attività quotidiane. "Assumere il ruolo di governatore distrettuale non è stato facile. Ho dovuto imparare a condurre battaglie che non mi aspettavo. Abbiamo poche risorse, ci mancano strutture di base come l'accesso all'assistenza sanitaria o la gestione della sicurezza. Abbiamo chiesto spesso aiuto al governo centrale, ma i miei appelli sono rimasti sempre inascoltati.

La guerra ha reso Charkint quasi disabitata, con un grande numero di persone che da lì si è spostato a causa della povertà e della fame. Secondo Mazari, per il governo centrale si tratta di un "distretto di serie B". "Il mio compito è ancora più difficile così. Devo combattere sul campo e sfidare la corruzione all'interno della burocrazia afghana". Due anni fa proprio lei ha istituito una commissione per la sicurezza per reclutare gli afghani nelle milizie locali con lo scopo di difendere il distretto. "Invito nel mio ufficio tante persone, chiedo loro come posso migliorare la situazione, come far sentire i residenti più protetti. Faccio di tutto per la mia gente". E infatti, la governatrice non si è tirata indietro quando la rinnovata violenza dei talebani l'ha costretta a scendere in campo. "Abbiamo affrontato attacchi terribili e siamo riusciti a tenerli fuori da Charkint. Posizionando le nostre forze armate sul confine, non sono ancora riusciti a violare le nostre difese". La situazione, però, continua a peggiorare: nell'ultima settimana i talebani sono riusciti ad arrivare in province e capitali del nord, conquistandole una dietro l'altra. "In diverse occasioni abbiamo inviato un comitato a nome del nostro popolo per negoziare con i talebani. Abbiamo avuto circa 10 incontri per cercare di salvaguardare i civili, i raccolti e le case. La mia gente dipende dal suo raccolto, soprattutto nei mesi invernali. Per loro è importante, ma i talebani hanno rifiutato ogni volta qualunque compromesso".

Il suo lavoro in prima linea l'ha resa bersaglio di diversi attentati da parte degli estremisti. Mazari però è sopravvissuta ogni volta: ha evitato diverse imboscate e mine antiuomo piantate con lo scopo di farle del male e arrestare il suo operato. "Se ho paura? No. Credo nello stato di diritto in Afghanistan" dice.

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