Afghanistan, i talebani: “Le donne a lavorare non accompagnate. Le elezioni? Non un obiettivo”
"Le donne non dovranno essere accompagnate da un uomo per recarsi a lavoro. Non saranno costrette, come in passato, a restare chiuse in casa. Dovranno essere accanto a un mahram (accompagnatore) solo durante i viaggi di durata superiore ai due giorni" ha dichiarato Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani, in un'intervista a New York Times. "Non saranno più costrette come in passato, non perderanno niente – ha continuato nel corso della sua intervista -. Vogliamo costruire il futuro e dimenticare quello che è stato. Il miglioramento non avverrà nell'arco di uno o due giorni, ma vogliamo poter risolvere i problemi. Sappiamo che la gente è con noi ".
Le dichiarazioni arrivano in occasione della prima intervista con un media occidentale. L'obiettivo, nonostante il pugno di ferro mantenuto sull'ipotesi di proroga per il ritiro delle truppe americane dal Paese, è quello di mostrare "la faccia diplomatica" del nuovo Emirato islamico. Sempre in quest'ottica, nonostante i blocchi delle ultime ore e le violenze perpetrate sui civili accalcati all'ingresso dell'aeroporto di Kabul, il portavoce Mujahid da detto di non voler impedire la partenza di coloro che hanno documenti validi per andarsene. "Abbiamo detto che le persone che non hanno i documenti opportuni non potranno lasciare il Paese. Chi ha queste intenzioni deve essere provvisto di passaporti e visti per le nazioni verso le quali è diretto.
Le aperture alla Turchia
Il portavoce dei talebani ha asserito che per "aiutare il popolo afghano" saranno necessarie alleanze con altri Paesi della comunità internazionali. "Con la Turchia vogliamo stabilire buone relazioni e svilupparle in futuro. Erdogan può giocare un ruolo importante nella ricostruzione dell'Afghanistan e abbiamo fiducia nel fatto che la nostra gente ci appoggerà". Sulla forma di governo da stabilire, Mujahid ha dichiarato che le elezioni sono "uno strumento, ma non un obiettivo". In poche parole i fondamentalisti sostengono di voler gestire il Paese "nella cornice dell'Islam" e che per farlo "ci sono diverse forme di governo" ma che fondare una democrazia non è tra le priorità.
