Afghanistan, gli anti-talebani nella valle del Panshir, l’unica che resiste: “Pronti a ogni attacco”
Kabul dista appena 150 chilometri e vi si arriva in poche percorrendo la Asian Higway 76, eppure se c'è un territorio che i talebani non sono ancora riusciti a conquistare è quello della valle del Panshir, ultimo bastione della resistenza contro i nuovi padroni dell'Afghanistan. Come 25 anni fa, ai tempi del comandante Massoud, la provincia del Nord Est vicina alle montagne dell'Hindu Kushe' e abitata da circa 300 mila persone, per lo più di etnia tagika, è l'unica a non essere ancora caduta in mano agli insorti. "Il territorio è sicuro, tutte le organizzazioni statali continuano a funzionare e i residenti sono pronti per qualsiasi tipo di attacco talebano", ha dichiarato alla Efe il capo del locale dipartimento di Economia, Abdul Rahman, assicurando che "siamo pronti a resistere ai talebani per la seconda volta".
Gli abitanti della valle del Panshir resistettero già alle milizie islamiste dal 1996 al 2001, quando il territorio rimase l'unica regione dell'Afghanistan esclusa dal controllo degli studenti coranici grazie alle doti di stratega di Ahmad Shah Massoud, che seppe sfruttare le caratteristiche orografiche della provincia per renderla una fortezza impenetrabile e preservarla dall'occupazione talebana; prima ancora era riuscito a preservarla dall'invasione sovietica. La strenua resistenza finì il 9 settembre 2001, due giorni prima dell'attentato alle Torri Gemelle, quando Massoud fu ucciso da due terroristi di origine araba, probabilmente membri di Al Qaeda che, dopo essersi spacciati per giornalisti, fecero esplodere una bomba nascosta in una macchina fotografica.
La nuova resistenza della valle del Panshir passa ora non solo dall'uso delle armi, ma anche dalla diplomazia. Ahmad Wali Massoud, fratello minore del condottiero Ahmad Shah, è invece uno dei membri della squadra di negoziatori inviata a Doha per trattare con i talebani. Nella provincia sono confluite anche molte truppe dell'esercito regolare che si sono arrese ai talebani e alcuni rappresentanti delle vecchie autorità, tra cui il primo vicepresidente, Amrullah Saleh. "Mai, mai e in nessuna circostanza mi piegherò ai terroristi talebani", era stato l'ultimo messaggio di Saleh prima di partire per la valle, "mai tradirò la mia anima e l'eredità del mio eroe Ahmad Shah Massoud, il comandante, la leggenda e la guida. Mai sarò sotto lo stesso tetto con i talebani. Mai". Rahman ha confermato la presenza di forze sicurezze dell'ex governo afghano ma ha sottolineato che al momento la sicurezza della provincia è garantita "al 95%" dalle milizie locali.