Afghanistan, giornalista vive da un mese nella sede di Tolo News: “So che i talebani mi uccideranno”
È un mese che Saeed Shinwari, uno dei più noti giornalisti del primo canale all news dell'Afghanistan, Tolo News, non lascia la sede della rete televisiva. Ha paura di essere ucciso dai Talebani che ormai sono saliti al governo dopo la conquista di Kabul dello scorso 15 agosto e la partenza delle truppe Usa il 31 dello stesso mese. In un'intervista rilascia a El Pais il 31enne racconta di avere la certezza che sarà ucciso dai Talebani, dopo che una settimana dopo l'arrivo dei miliziani dell'Emirato Islamico, erano stati gli stessi servizi segreti del governo Ghani ad avvertirlo: "Sei su una lista di obiettivi".
"Non vedo la mia famiglia da un mese", racconta il reporter che col passare dei giorni ha perso fiducia e ora spera solo di poter lasciare quanto prima l'Afghanistan. E tanti come lui temono le ripercussioni dei Talebani che riservano un trattamento diverso alla stampa estera dalla stampa locale: "Una cosa che hanno in comune tutti i governi di questo paese è che amano la stampa straniera, ma odiano i media locali", spiega. I giornalisti afghani sono in pericolo, come ha denunciato a Fanpage.it un altro reporter di Tolo News, ma la maggior parte non ha "contatti" per poter partire, non rientra in nessun programma o non è su nessuna lista. E chi come Saeed Shinwari, oltre ad avere una moglie e quattro figli, è anche responsabile di una famiglia allargata che comprende genitori, sorelle, fratelli e nipoti, non può che rifugiarsi nel bunker di Tolo News per provare a sopravvivere.
"Sono andati a casa mia e hanno incasinato tutto. Mia madre ha chiesto loro cosa stessero cercando e le hanno detto che qualche carta mi avrebbe collegato al governo – racconta il reporter – da allora, lo stress non mi fa mangiare o sorridere, mi sento depresso. Cosa posso fare?". Una delle sue ultime interviste in tv, nel talk show per il quale è diventato noto in Afghanistan, è stata ad Abdul Hanan Haqqani, un leader della sezione più dura del movimento: "Quando ha finito mi ha detto, sorpreso, che lo avevo trattato in modo equilibrato. Ho risposto che se avessi saputo che non mi avrebbero ucciso, avrei fatto molte domande che interessano le persone ".