Afghanistan: feriti 5 militari italiani nell’attentato di Herat
Dopo notizie allarmanti e imprecise sulla "sorte" dei militari italiani sul fronte afghano, ecco che arrivano degli aggiornamenti, per fortuna positivi: nessun militare italiano è morto nell'attentato kamikaze contro il Centro per la ricostruzione provinciale di Herat, che in mattinata aveva allertato il Ministero della difesa.
In mattinata si parlava di 5 soldati italiani feriti, di cui uno in prognosi riservata, che per fortuna dal pomeriggio è stato dichiarato fuori pericolo di morte, come annunciato dal capo ufficio pubblica Informazione dello Stato Maggiore della Difesa, Generale Massimo Fogari. Momenti non facili, quindi per i nostri militari all'estero, colpiti già lo scorso venerdì da un attentato in Libano, che aveva come obiettivo un’autocolonna di caschi blu.
Il Centro colpito in mattinata è una struttura dove operano sia militari che civili, nel quadro della missione di pace che i nostri militari stanno portando avanti dal 2001 per "restituire l'Afghanistan agli afgani, entro il 2014″, come ha ricordato il ministro La Russa. Il centro, in particolare, supporta le attività di ricostruzione condotte dalle varie organizzazioni internazionali e locali operanti nella provincia di Herat.
Il Ministro La Russa, in una conferenza stampa convocata al Senato dopo l'intervento su RadioUno, ha spiegato che i cinque soldati feriti sono stati trasferiti a Camp Arena nell'ospedale militare spagnolo Role 2 e ha aggiunto che nel corso dell'attacco sono rimasti uccisi molti talebani e alcuni poliziotti afghani". Sulla dinamica dell'azione, La Russa ha parlato di un "attacco complesso, con un mezzo carico di esplosivo che ha investito il muro di cinta, seguito da attacchi dei ribelli con armi dai tetti delle case dei civili che circondano l'obiettivo colpito". Mentre era in corso l'azione, secondo il comunicato diffuso dal Ministero, i talebani attaccavano "altri punti della città, pare la stessa residenza del governatore afgano e una piazza".