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Afghanistan: esplode una bomba, un italiano ucciso

A Shindand, nell’Afghanistan occidentale, stamane è esploso un ordigno improvvisato che ha colpito un veicolo su cui viaggiavano dei militari italiani. Un soldato ha perso la vita e quattro sono rimasti feriti.
A cura di Alfonso Biondi
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Attentati Afghanistan

Non è la prima volta e, forse, non sarà neanche l'ultima. A Shindand, nell'Ovest dell'Afghanistan, è esploso un ordigno improvvisato e ha colpito un veicolo blindato Lince su cui viaggiavano dei militari italiani. Quando alle ore 12:45 locali è esploso l'ordigno, i militari, appartenenti al reggimento degli alpini, stavano rientrando da un'operazione di assistenza medica alla popolazione locale ed erano intenti a pattugliare la zona a 25 chilometri a nord di Shindad. Il bilancio è di un morto e quattro feriti. E' questo quello che per ora si apprende da una nota dello Stato Maggiore della Difesa. L'utilizzo di ordigni improvvisati rappresenta la modalità principale con cui i ribelli compiono gli attentati, modalità difficilmente prevedibile, nonostante i grandissimi sforzi della missione Isaf dicontrastarne la minaccia.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che è stato immediatamente messo al corrente della notizia, ha espresso la sua "solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto e un affettuoso augurio ai militari feriti".

Ancora un soldato italiano che cade, ancora nella zona a Ovest del Paese. Il 18 gennaio, infatti, nella zona calda di Bala Murghab, un altro italiano perse la vita a seguito di un attacco dei ribelli al contingente militare italiano. All’interno della base Highlander dell’esercito italiano, avamposto per la difesa del villaggio di Bala Murghab, ci fu uno scontro a fuoco in cui persa la vita Luca Sanna, un caporalmaggiore di 33 anni originario di Oristano. Anche Sanna apparteneva al reggimento degli alpini.

AGGIORNAMENTI. Dopo quelle di Napolitano, arrivano anche le dichiarazioni degli altri rappresentanti delle istituzioni. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha così commentato la vicenda: "E' un tormento, un calvario e tutte le volte ci si chiede se questo sacrificio che impegna il parlamento con voto unanime e tutto il popolo italiano ad essere lì in un paese ancora medievale sia uno sforzo che andrà in portò". Tuttavia il cavaliere ha precisato che "in Afghanistan dobbiamo andare avanti" (FONTE: ANSA).

Il Ministro della Difesa Ignazio La Russa ha dichiarato di seguire con grande apprensione la vicenda, tenendosi sempre aggiornato sulle condizioni di salute degli altri 4 militari rimasti feriti. La Russa, in una nota, ha espresso il suo "profondo cordoglio per la morte del militare a seguito dell'attentato verificatosi stamani a 25 chilometri a nord di Shindand".  Rimanere in Afghanistan? Per il Presidente del Senato Renato Schifani bisogna farlo. "L'Italia -ha detto – non può che rimanere; la nostra presenza è condivisa all'interno della comunità internazionale e sarà essa a decidere i metodi di abbandono dell'Afghanistan, sicuramente quando esso sarà portato a piena democrazia".

Qualche polemica dall'opposizione, in particolare dall'Italia dei Valori che, per bocca del suo leader Antonio Di Pietro, esprime sì il suo cordoglio alla famiglia dell'alpino caduto, ma denuncia l'inutile permanenza in Afghanistan. Di Pietro attacca chi ha votato il ri-finaziamento alla missione:

Denunciamo in modo forte e chiaro che la responsabilità politica di questi morti ricade sul governo e su tutti coloro che in Parlamento hanno votato per il proseguimento della missione. Ricordiamo che è stato un voto trasversale e, proprio per questo, ancor più inaccettabile (FONTE: ANSA)

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