Afghanistan, bambini rapiti per diventare kamikaze dei talebani
Sequestrati in un orfanotrofio e condotti sotto l’effetto di stupefacenti verso il vicino Pakistan. Il loro destino: essere addestrati per diventare dei kamikaze. Sarebbe stata questa la fine di 25 bambini afghani senza l’intervento della polizia. Nella provincia sud-orientale di Ghazni, gli agenti hanno arrestato quattro uomini accusati di far parte di una rete di trafficanti di essere umani. I rapitori stavano cercando di oltrepassare la frontiera con il Pakistan a bordo di due furgoncini quando sono stati fermati dalla polizia afghana. La destinazione dei piccoli – ha riportato Radio Free Europe – era la città pachistana di Quetta, dove si ritiene che i leader talebani abbiano una base. Una volta arrivati in Pakistan, i bambini sarebbero stati addestrati per compiere “attività terroristiche”, secondo quanto ha dichiarato Fahim Amerkhail, portavoce del capo della polizia di Ghazni. Nel momento della loro liberazione, avvenuta il 9 luglio scorso in una zona controllata dai talebani, i bimbi erano in uno “stato psicologico e fisico grave”.
Per il governatore di Ghazni, Abdul Karim Mateen, i bambini, di età compresa tra i 4 ei 14 anni, erano stati prelevati da un orfanotrofio del capoluogo della provincia. Per condurli via senza problemi, i rapitori avevano somministrato loro sostanze stupefacenti. “I bambini sono stati sottoposti a controlli e cure mediche – ha affermato Mateen – ed è risultato che avevano assunto droghe. Alcuni di loro erano in stato confusionale, altri svenuti”. Secondo il governatore, la maggior parte dei bambini proviene da Ghazni anche se finora non è stato possibile avere altre informazioni. La polizia sta cercando adesso di individuare le famiglie o qualche parente a cui affidarli.
Bambini soldato reclutati nelle scuole coraniche
Da anni, ormai, le organizzazioni dei diritti umani avvertono che i talebani stanno reclutando e addestrando i bambini per farne dei combattenti. L’organizzazione terroristica, infatti, non si fa nessuno scrupolo ad impiegare i più piccoli negli attentati suicidi o per piazzare ordigni esplosivi improvvisati (Ied), come denunciò Human Rights Watch (Hrw) . Secondo l’organizzazione per la difesa dei diritti umani, i talebani stavano aumentando il reclutamento di bambini soldati soprattutto nel nord dell’Afghanistan. Nelle scuole coraniche della provincia settentrionale di Kunduz, gli adolescenti verrebbero formati dal gruppo di fondamentalisti islamici per diventare dei soldati. I convitti religiosi gestiti dai talebani – secondo il rapporto di Hrw – attraggono soprattutto bambini e ragazzi provenienti da famiglie povere per le quali la madrasa (la scuola coranica) diventerebbe un modo per assicurare la sopravvivenza dei loro figli. “La strategia dei talebani di reclutare i bambini è cinica e crudele, oltre che illegale”, ha dichiarato Patricia Gossman, ricercatrice di Hrw per l'Afghanistan. “I bambini dovrebbero essere a scuola e a casa con i loro genitori – ha aggiunto Gossman – e non usati dai talebani come carne da cannone per la loro guerra”. Solo nella provincia di Kunduz nel 2015, sono stati oltre 100 i bambini assoldati dal gruppo fondamentalista per diventare dei combattenti.
Cresce il numero di bambini uccisi nella guerra afghana
I bambini rappresentano oltre un quarto dei civili morti e feriti tra gennaio e giugno 2017, a rilevarlo gli ultimi dati diffusi dalle Nazioni Unite. Nei primi sei mesi dell’anno sono almeno 1.662 i civili uccisi e 3.581 quelli feriti, oltre un quarto dei quali rappresentati da bambini (436 i minori morti e 1.141 i feriti). Il numero dei bambini che hanno perso la vita a causa della guerra che dilania il Paese è aumentato del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un incremento allarmante, come denuncia anche Save the Children. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a un allarmante deterioramento della situazione in Afghanistan: più combattimenti, più persone costrette ad abbandonare la propria casa, un impatto sempre più straziante sui bambini” ha dichiarato David Skinner, direttore di Save the Children in Afghanistan.
A contribuire in modo sostanziale all'aumento di morti e feriti tra donne e bambini, secondo i dati della Missione di Assistenza ONU in Afghanistan (Unama), sono stati il ricorso a ordigni esplosivi improvvisati (Ied) attivabili a pressione, le bombe suicide e le operazioni aeree in zone popolate da civili. Il 16 febbraio nella provincia sud-orientale di Paktika, un Ied ha provocato la morte di otto ragazzi e il ferimento di altri tre mentre stavano ritornando a casa da scuola.