Afghanistan, 81 studentesse della Sapienza bloccate a Kabul: “Dobbiamo portarle in Italia”
I Talebani non permetteranno ai civili afghani di lasciare il Paese e per questo parte degli accessi all'aeroporto di Kabul sono già controllati dalle milizie islamiste. Ma tra le migliaia di persone bloccate nella capitale afghana ci sono anche 81 studentesse studentesse iscritte ai corsi dell'università "La Sapienza" di Roma, che sarebbero dovute arrivare in Italia con uno degli aerei in partenza nei giorni scorsi e diretti a Roma. Ma l'attentato dello scorso giovedì ha complicato tutto, così come spiegato da Bruno Botta, prorettore agli affari internazionali dell'Università.
Con loro ci sono anche otto studenti, diversi professore e alcuni bambini e ora l'obiettivo è quello di portarli in Italia, in particolare i bambini che accompagnano alcune delle studentesse, anche se al momento la situazione resta piuttosto complicata. "Bisogna evitare, così come concordato con Farnesina, che queste ragazze tornino a Herat – ha spiegato Botta ai microfoni di RaiNews24 – ci siamo mossi affinché tornino con voli di altri paesi e speriamo possa accadere quanto prima. L'idea è quella di far partire 20 persone alla volta ma non è facile".
Secondo Botta se le studentesse fossero costrette a tornare indietro "diventerebbe molto problematico per loro e la loro sicurezza". Il prorettore agli affari internazionali de ‘La Sapienza', continua il racconto: "Il ministero della Difesa ci ha contatto e noi abbiamo inviato la lista delle studentesse da provare a portare a Roma", mentre "dall'Unità di crisi ci è arrivato un bellissimo messaggio, in cui sostanzialmente dicono che non abbandoneranno assolutamente i ragazzi e le ragazze della Sapienza".