Afghanistan, 2010 l’anno più sanguinario: 2.800 i civili morti
Sono molte le guerre in corso in tutto il mondo, di sicuro molte di più di quanto immaginassimo. Oltre alla guerra in corso in Libia per cacciare il dittatore Gheddafi, altri conflitti meno noti affliggono il Sud Sudan, l'Etiopia, la Somalia, la Costa d'Avorio ed altri più conosciuti grazie all'interesse della stampa, come quelli in Iraq ed in Afghanistan. Proprio in Afghanistan, il 2010 si è convertito nell'anno peggiore per i civili, da quando, anni fa, è cominciata la guerra tra i talebani e le forze internazionali: 2.800 sono i morti, dei quali i tre quarti sono stati assassinati dagli insorti, secondo quanto annunciato dall'ONU.
Questa cifra evidenzia che, nonostante le affermazioni dei funzionari militari e dei governi della coalizione internazionale, gli attacchi talebani si sono intensificati e addirittura i ribelli starebbero guadagnando terreno negli ultimi anni, con azioni di guerriglia molto oltre delle loro tradizionali roccaforti del sud e dell'est.
La cosa più preoccupante è che il rapporto dell'ONU viene pubblicato pochi mesi dopo che Washington e la Nato hanno annunciato il ritiro delle truppe internazionali dall'Afghanistan nel 2014 con il conseguente trasferimento della responsabilità della sicurezza del paese alle forze afghane. 2.777 è il numero esatto delle vittime civili morte nel 2020, una cifra in aumento del 15% rispetto all'anno precedenti, secondo il rapporto annuale della Missione di Assistenza dell'Onu in Afghanistan (UNAMA).
I ribelli, i talebani ed altri gruppi fondamentalisti, sono direttamente responsabili della morte del 75% dei civili soprattutto con attentati suicidi e bombe lungo le strade, le armi preferite dai talebani, che hanno ucciso in questo modo più di 1000 civili contro i 171 afgani morti dopo gli attacchi aerei delle forze internazionali. Le forze di sicurezza della Nato (ISAF), guidate dagli Stati Uniti, sono accusate di aver ucciso di uccidere almeno 65 civili in due occasioni verso la fine di febbraio e 9 bambini lo scorso 1 marzo. Infine, il rapporto dell'UNAMA sottolinea che il numero di civili morti nel 2010, supera di quattro volte quello dei soldati deceduti in seguito agli scontri.