Affare Tymoshenko: l’ex premier ucraina sconterà 7 anni in carcere
In carcere già dai primi giorni di agosto, anche le Femen, un gruppo di attiviste che portano avanti le proprie cause spogliandosi in luoghi simbolo della protesta, si erano spogliate nel centro di Kiev in segno di protesta per la detenzione di Yulia Tymoshenko. Oggi nelle stesse strade della capitale ucraina una folla di persone seguiva in diretta il processo per Yulia Tymoshenko; l'ex primo ministro è stata processata a causa di alcune vicende che risalgono al 2009, quando la leader ucraina firmò un accordo per la fornitura di gas a prezzi che i beninformati giudicano troppo onerosi, tali da causare danni per un valore di 190 milioni di dollari (o 140 milioni di euro) alla nazione.
Condannata a 7 anni Yulia Tymoshenko
Condannata a 7 anni di carcere Yulia Tymoshenko
Il giudice ha condannato l'ex Primo Ministro ucraino, simbolo della Rivoluzione Arancione, per aver firmato un accordo commerciale sfavorevole per il paese
La Tymoshenko è stata processata il giorno 11 ottobre: per il giudice Kireyev l'ex premier è colpevole di abuso di potere per aver ordinato alla compagnia nazionale Naftogaz un accordo con la Russia circa la fornitura di gas naturale compiendo un abuso di potere visto che "utilizzò le sue prerogative di premier per finalità criminose": si dice che abbia firmato una serie di accordi senza il preventivo consenso dell'esecutivo.
La protesta dei sostenitori di Yulia Tymoshenko per la sua condanna
Nelle strade della capitale Kiev tanti i sostenitori che hanno manifestato per la liberazione dell'ex leader della Rivoluzione Arancione
Per il giudice ucraino Rodion Kireyev non c'è stata nessuna circostanza attenuante per la Tymoshenko:
vista l'elevata pericolosità sociale del crimine commesso da tymoshenko, la sua personalità e l'assenza di pentimento da parte sua, il tribunale non vede fondamento per una sentenza più clemente
Il crimine commesso è l'aver firmato una serie di contratti decennali con la Russa di Putin; la compagnia energetica nazionale Naftogaz concluse nel 2009 l'accordo con la Russia dopo lunghissime contrattazioni sul prezzo: oggi il prezzo di quella fornitura è stato ritenuto dai giudici svantaggioso per il governo ucraino. I giudici hanno condannato Yulia Tymoshenko, definita la Lady Tatcher ucraina, ad una detenzione di 7 anni; ma per l'ex premier ucraina (fino al suo arresto leader dell'opposizione all'attuale governo) pesa anche la condanna a tre anni di interdizione dai pubblici uffici. Tradotto: non potrà nè candidarsi a elezioni politiche né alle prossime elezioni presidenziali. A ciò si aggiunge il risarcimento che la Tymoshenko dovrà versare alla Naftogaz: 140 milioni di euro.
In buona sostanza, oggi i governanti ucraini vorrebbero modificare le clausole di questo accordo proprio grazie al processo alla Tymoshenko, visto che gli accordi con la Russia gravano pesantemente sulle finanze ucraine. Per chi volesse capirci qualcosa in più di questo accordo di fornitura con la Russa in questione basti pensare che, stando alle parole dell'attuale Ministro Boris Kolesnikov l'Ucraina perderebbe ogni anno 80 miliardi di dollari. Nella fattispecie, racconta il ministro nonché titolare della Naftogaz: "per ogni 1.000 metri cubi di gas russo, Kiev paga 200 dollari più di quanto non debbano versare, per esempio, la Germania o altri Paesi europei".
Che implicazioni dietro le accuse alla Tymoshenko?
L'ex leader della Rivoluzione Arancione è una dei personaggi chiave più importanti per l'Ucraina. La rivoluzione di cui è stata protagonista ha generato tante speranze di cambiamento nel 2004, ma in realtà si è tradotta in una sorta di paralisi politica dovuta a fraintendimenti e dimissioni all'interno della coalizione dei vincitori: anche Yulia Tymoshenko aveva rassegnato le sue dimissioni nel 2005 per alcuni dissidi interni con gli altri membri dell'esecutivo.