Aereo scomparso, si segue la pista terroristica. Quattro le identità sospette a bordo
Terrorismo: è questa l'ipotesi più plausibile riguardo la scomparsa dell'aereo Malaysia Airlines MH370, del quale nella notte tra venerdì e sabato si sono perse le tracce. Le autorità malesiane hanno scoperto che quattro persone si erano imbarcate sotto falso nome, individuando anche due scie parallele di carburante in mezzo al mare. L'ipotesi al momento più accreditata è che il volo abbia invertito la rotta prima di far perdere i segnali alla torre di controllo e – di fatto – scomparire nel nulla. Anche la compagnia aerea, a 24 ore dall'evento, ha ammesso di "temere il peggio" per i 239 passeggeri a bordo. Nel frattempo si è messa in moto una task force internazionale: l'obiettivo è quello di "setacciare" il tratto d'oceano tra Melesia e Vietnam e individuare i resti del velivolo, che stava viaggiando sulla rotta Kuala Lumpur-Pechino. L'area delle ricerche è stata sensibilmente aumentata dopo che l'aeronautica militare malesiana ha individuato una possibile inversione dell'aereo sui propri radar. Il volo è successivamente scomparso senza lanciare neppure un segnala di allerta.
Quattro le "identità sospette" sulle quali le autorità malesiane stanno indagando: oltre a quella dell'italiano Luigi Maraldi – che non era a bordo del velivolo e ieri ha rassicurato tutti di stare bene – ci sono quella di un cittadino austriaco e di altre due persone. In collaborazione con l'Fbi le autorità stanno sondando la pista del terrorismo internazionale: al momento, tuttavia, non sono emersi elementi significativamente importanti. L'ipotesi dell'incidente o di un guasto sarebbe invece momentaneamente in secondo piano. Il Boeing 777-200 è infatti uno degli aerei più sicuri del mondo: a 19 anni dalla sua introduzione ha registrato un solo incidente mortale, lo scorso luglio a San Francisco. Il pilota del volo scomparso, inoltre, aveva un'esperienza ultratrentennale.