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Aereo russo, le ultime parole: “Gli alettoni, dannazione! Comandante stiamo precipitando”

Recuperate le scatole nere dell’aereo russo precipitato con a bordo il coro dell’Armata Rossa: “Forse un errore umano”, ma per accertate le cause della tragedia c’è ancora da aspettare. Alcuni media riportano le grida che si sentirebbero nel registratore di volo.
A cura di Biagio Chiariello
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17 corpi e numerosi resti umani sono stati ritrovati durante le operazioni di ricerca a seguito del disastro aereo del Tupolev Tu-154 del ministero della Difesa russo, precipitato nel Mar Nero domenica con a bordo 92 persone. I sommozzatori hanno recuperato anche le tre scatole nere del velivolo e gli esperti dell’Istituto Centrale di Ricerca Scientifica delle Forze Aeree a Lyubertsy hanno già completato l’analisi preliminare di una di esse. Dovranno dare risposta al mistero della tragedia che, oltre ai membri dell’equipaggio, ha spezzato le vite di 64 membri del celebre coro dell’Armata Rossa.

Anche il cockpit voice recorder, che fissa le voci in cabina, è stato ritrovato e portato al centro di ricerca dell'aeronautica russa a Mosca, per essere decifrato. Secondo indiscrezioni del canale russo Life News – che cita una fonte "vicina alle indagini" – le ultime parole registrate in cabina prima dello schianto sono urla che dicono: "Gli alettoni, dannazione! Comandante stiamo precipitando". La notizia però non è stata confermata. Se così fosse si potrebbe pensare che l’aereo sia caduto per un problema di funzionamento delle ali.

Nel frattempo i media russi riportano la testimonianza di un membro delle guardie di frontiera dell’Fsb, i servizi di sicurezza, che avrebbe assistito al disastro aereo, avvenuto il giorno di Natale. “Subito dopo il decollo, l’aereo invece di guadagnare velocità l’aereo avrebbe perso quota, abbassandosi verso la superficie del mare quasi come se avesse provato ad atterrare” racconta il testimone. L’impatto con l’acqua avrebbero tuttavia fatto squarciare l’aereo, che sarebbe poi affondato rapidamente. Secondo un’altra fonte citata dall’agenzia Tass, il Tupolev Tu-154 avrebbe impattato con il mare alla velocità di 510 km/h. Testimonianze che, secondo le fonti, confermerebbero la pista che gli investigatori stanno seguendo con maggior interesse: e cioè quella che vede la combinazione di errori umani e problemi tecnici di uno dei motori.

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