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Aereo malese, cambia ancora la zona dove si cercano i detriti

Mentre continua l’attesa dei familiari delle persone a bordo dell’aereo scomparso della Malaysia Airlines arriva l’ennesimo colpo di scena: le ultime informazioni suggeriscono che i soccorritori stessero cercando addirittura 1100 chilometri più a sud del dovuto.
A cura di S. P.
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Si continuano a cercare i resti dell’aereo della Malaysia Airlines scomparso l’8 marzo, ma per l’ennesima volta in un’altra zona. Mentre i familiari delle persone a bordo del Boeing continuano ad aspettare informazioni, nuove analisi dei dati radar hanno fatto spostare più a nord di ben 1100 chilometri le ricerche del velivolo. La virata verso nord imposta agli aerei e alle navi impegnati nelle ricerche è dovuta alle ultime informazioni estrapolate dai rilevamenti radar: secondo quanto riferito dalle autorità australiane, il Boeing viaggiava a una velocità superiore a quanto si pensasse. E quindi avrebbe consumato più rapidamente il carburante e avrebbe percorso una distanza inferiore. Inoltre potrebbe aver seguito una rotta che lo avrebbe portato più a est rispetto alle prime stime. Insomma, nei giorni scorsi le ricerche si sarebbero concentrate in un posto sbagliato.

Cambiata l’area delle ricerche – “È normale che nelle operazioni di ricerca e soccorso vengano alla luce nuove informazioni e che analisi più raffinate conducano in luoghi diversi – ha commentato John Young, manager dell’Australian Maritime Safety Authority – Non considero una perdita di tempo il lavoro fatto in precedenza”. La nuova zona delle ricerche è ampia 319mila chilometri quadrati e si trova a circa 1850 chilometri ad ovest della città australiana di Perth, in un’aerea dove l’Oceano Indiano è profondo tra 2mila e 4mila metri. “Si tratta della zona in cui è più probabile che l’aereo sia precipitato nell’oceano”, così Martin Dolan, dell’Australian Transport Safety Bureau.

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