Aereo Egyptair, esame scatola nera: “Incendio a bordo, pilota provò a spegnerlo”
L’esame della seconda scatola nera dell’aereo Egyptair che lo scorso 19 maggio si è inabissato nel Mediterraneo avrebbe confermato le prime ipotesi emerse sul disastro. C’era un incendio – che aveva fatto scattare l'allarme – nella zona della toilette posteriore dell’aereo. Il cockpit voice recorder, ovvero il registratore nella cabina di pilotaggio, indicherebbe che ci fu un tentativo da parte di un pilota di spegnere le fiamme. È quanto affermano fonti della commissione d'inchiesta egiziana sulle cause del disastro aereo del volo MS804. I dati analizzati – si tratta delle conversazioni tra i piloti negli ultimi 30 minuti prima della tragedia e di altri rumori – sono stati scaricati dalla seconda scatola nera da poco rientrata al Cairo dopo essere stata riparata a Parigi. La registrazione sarebbe coerente con i dati ricavati dalla prima scatola nera che indicavano la presenza di fumo nella toilette e in altri settori dell'aereo ma non fornisce risposte sulle cause dell’incendio e sulla sua collocazione esatta.
Dopo le ipotesi incendio gli esperti chiedono altro tempo per analizzare i dati – Gli esperti che indagano sullo schianto chiedono più tempo per analizzare tutte le informazioni e arrivare a “conclusioni elementari”. In particolare, lo ha dichiarato la commissione diretta da esperti egiziani in una nota, i tecnici della commissione di inchiesta vogliono mettere a confronto le schede di memoria del Flight Data Recorder (FDR), che conserva diversi dati sul volo e “stabilire correlazioni temporali” con i dati del registratore che capta le conversazioni e i rumori all'interno della cabina di pilotaggio. A bordo dell'aereo Egyptair precipitato nel Mediterraneo si trovavano 66 persone tra passeggeri ed equipaggio. Al momento tutte le ipotesi restano valide, anche quella terrorista.