Aereo di linea esce di pista e prende fuoco in Corea del Sud, 179 morti: “Schianto per maltempo e uccelli”
Drammatico incidente aereo in Corea del Sud: un aereo della Jeju Air con a bordo 175 passeggeri e sei membri dell'equipaggio proveniente da Bangkok questa mattina è uscito di pista schiantandosi contro un muro e ha preso fuoco provocando la morte confermata di 179 persone, ma il bilancio potrebbe aumentare. È successo all'aeroporto sudcoreano di Muan, nella provincia di Jeolla del Sud (sud-est): secondo le prime informazioni diffuse dai vigili del fuoco, il velivolo – un Boeing 737-8AS – è andato "quasi completamente distrutto" e i passeggeri e l'equipaggio hanno "poche possibilità di essere sopravvissuti".
Tra le vittime, 71 sono donne e 71 uomini mentre altri 7 devono ancora essere identificati. Sei i membri dell'equipaggio, due dei quali sono stati tratti in salvo mentre gli altri sono deceduti.
"I passeggeri sono stati espulsi dall'aereo quando si è scontrato con una barriera, lasciando loro poche possibilità di sopravvivenza", ha spiegato un funzionario dei pompieri durante un incontro con le famiglie delle vittime. "L'aereo è quasi completamente distrutto e l'identificazione dei defunti si rivela difficile", ha aggiunto.
Lo schianto è stato probabilmente dovuto a una collisione con uccelli combinata con condizioni meteorologiche avverse, ha detto il capo dei vigili del fuoco locali. "Si ritiene che la causa dell'incidente sia una collisione con uccelli combinata con maltempo. Tuttavia, la causa esatta sarà annunciata dopo un'indagine congiunta", ha detto Lee Jeong-hyun durante una conferenza stampa di aggiornamento sulla situazione.
I funzionari del Ministero dei Trasporti hanno dichiarato che la torre di controllo dell'aeroporto aveva emesso in effetti un avviso di bird strike all'aereo poco prima dell'atterraggio, dando al pilota il permesso di atterrare in un'altra area. Quest'ultimo ha inviato un segnale di soccorso poco prima che l'aereo superasse la pista e sbandasse attraverso una zona cuscinetto prima di colpire il muro. L'alto funzionario del Ministero dei Trasporti Joo Jong-wan ha dichiarato che i tecnici hanno recuperato il registratore dei dati di volo dalla scatola nera dell'aereo e stanno ancora cercando il dispositivo di registrazione della voce in cabina di pilotaggio.
Tra le vittime già accertate ci sarebbero due cittadini thailandesi. La premier, Paetongtarn Shinawatra, ha espresso profonde condoglianze alle famiglie delle persone colpite dall'incidente attraverso un post sulla piattaforma social X. Paetongtarn ha detto di aver ordinato al Ministero degli Affari Esteri di fornire immediatamente assistenza. Kerati Kijmanawat, direttore degli Aeroporti della Thailandia, ha confermato in un comunicato che il volo Jeju Air 7C 2216 è partito dall'aeroporto di Suvarnabhumi senza che siano state segnalate condizioni anomale nello spazio aereo o sulla pista.
Indagini sono in corso per cercare di ricostruire esattamente cosa sia successo. In un post su X, la Boeing ha affermato di essere in contatto con Jeju Air e di essere pronta a supportare la compagnia nella gestione dell'incidente. "Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie che hanno perso i loro cari e il nostro pensiero va ai passeggeri e all'equipaggio", ha dichiarato Boeing.
Su quanto successo in Corea è intervenuto anche Papa Francesco durante l'Angelus da piazza San Pietro: "Il mio pensiero va alle tante famiglie in Corea del Sud che oggi sono in lutto a seguito del drammatico incidente aereo. Mi unisco in preghiera per i superstiti e per i morti".
L'incidente in Corea del Sud si verifica solo pochi giorni dopo il disastro aereo in Kazakistan, dove la mattina di Natale un aereo passeggeri partito da Baku, in Azerbaigian, e diretto a Grozny, in Cecenia, è precipitato vicino alla città di Aktau, sulle rive del mar Caspio, poi ha preso fuoco, uccidendo 38 persone. Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le proprio scuse per il quanto avvenuto "nello spazio aereo russo".