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Aereo caduto in Sinai, Servizio sicurezza russo: c’era una bomba a bordo

Lo schianto dell’aereo russo Metrojet nel Sinai è stato causato da un attacco terroristico. La conferma dal direttore del Servizio di Sicurezza Federale Aleksandr Bortnikov, che avrebbe rivelato al presidente Putin il ritrovamento di tracce di esplosivo nel relitto dell’aereo.
A cura di Claudia Torrisi
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Egitto, aereo russo precipitato nel Sinai: continuano le indagini sulla causa

Update 11.50: Le autorità egiziane hanno smentito la notizia dei due impiegati dell'aeroporto di Sharm el-Sheikh fermati in connessione con il disastro dell'aereo russo in Sinai. Secondo il giornale locale Youm7, sarebbe stato proprio il ministro dell'Interno egiziano a negare le notizie riportate dai media questa mattina.

Update 10.35: Due impiegati dell'aeroporto di Sharm el-Sheikh sono stati fermati dalle autorità egiziane sospettati di aver aiutato coloro che hanno posizionato l'esplosivo sul volo Metrojet caduto il 31 ottobre. La notizia è riportata dall'agenzia Reuters. Secondo due ufficiali della sicurezza, in tutto sono state fermate diciassette persone.

Lo schianto dell'aereo russo Metrojet lo scorso 31 ottobre nel Sinai, in Egitto, è stato causato da un attacco terroristico. Secondo Russia Today, la conferma arriverebbe dal direttore del Servizio di Sicurezza Federale Aleksandr Bortnikov, che avrebbe rivelato al presidente Vladimir Putin il ritrovamento di tracce di esplosivo nel relitto dell'aereo. "Possiamo dire che è stato un attacco terroristico", ha detto Bortnikov al premier russo. Il direttore del Servizio di sicurezza ha spiegato che a bordo dell'aereo sarebbe stata fatta esplodere una bomba fatta in casa con l'equivalente di 1,5 chili di tritolo. Il presidente Putin ha ordinato ai servizi speciali russi di concentrarsi nelle ricerche dei responsabili dell'attacco terroristico.

Bortnikov ha detto che esperti hanno analizzato sia i bagagli dei passeggeri, che i resti dell'aereo. Da queste analisi sono venute fuori tracce di esplosivo. "L'ordigno è stato fatto esplodere in volo e l'aereo si è distrutto", ha spiegato. Bortnikov ha annunciato una ricompensa di 50 milioni per coloro che forniranno informazioni utili su chi ha commesso l'attacco.

Il presidente Putin ha promesso di trovare e punire i responsabili: "Il nostro lavoro militare in Siria non deve solo continuare. Deve essere rafforzato in modo tale che i terroristi capiscano che la punizione è inevitabile", ha detto. Lo schianto, in cui sono morte 224 persone, è il peggiore incidente aereo della storia dell'aviazione russa moderna. Ma, ha assicurato Putin, "la Russia non starà ad asciugarsi le lacrime dall'anima e dal cuore. Questa tragedia resterà con noi per sempre, ma questo non ci impedirà di trovare e punire il colpevole". Il presidente ha quindi chiesto al ministro degli Esteri di invitare tutti i partner stranieri ad assistere la Russia nella ricerca dei terroristi dietro l'attacco. Putin ha detto che la Russia agirà in conformità con l'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, che prevede il diritto di autodifesa dei paesi. "Coloro che aiutano i criminali – ha aggiunto – sappiano che le conseguenze saranno interamente nella loro responsabilità".

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