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Adolf Hitler è diventato consigliere regionale in Namibia

Adolf Hitler Uunona, 54 anni, è stato eletto consigliere del collegio elettorale di Ompundja, in Namibia. Dirigente del partito socialista SWAPO si è per tutta la vita battuto contro l’apartheid e il razzismo, ma gli è toccato in sorte un nome decisamente ingombrante: “È stato mio padre a volermi chiamare così. Probabilmente non sapeva nemmeno che cosa avesse fatto Hitler, quello vero”
A cura di Davide Falcioni
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Adolf Hitler è stato eletto in Namibia. No, non è l'ennesimo scherzo di un 2020 che non ha certo lesinato sorprese bensì un fatto realmente accaduto nello stato dell'Africa Australe, ex colonia tedesca diventato indipendente nel 1990 e da allora governato dal partito socialista SWAPO, acronimo di South-West African People’s Organization. Nel piccolo e scarsamente popolato paese nei giorni scorsi si sono svolte le elezioni locali e nella regione dell’Oshana è stato eletto amministratore Adolf Hitler Uunona, 54 anni e – ironia della sorte – una vita passata a combattere l'apartheid e il razzismo. L'uomo ha conseguiti una vittoria schiacciante con l'85 per cento dei consensi ed è stato eletto consigliere del collegio elettorale di Ompundja.

Intervistato dal quotidiano tedesco Bild Adolf Hitler ha spiegato la genesi di un nome così ingombrante e imbarazzante: "È stato mio padre a volermi chiamare così. Probabilmente non sapeva nemmeno che cosa avesse fatto Hitler, quello vero", ha dichiarato, assicurando di non aver nessuna intenzione di invadere il mondo e spiegando poi che non è stato semplice crescere con un'omonimia del genere. “Da bambino era una cosa normale. Crescendo ho capito che portavo il nome di un uomo che voleva soggiogare il mondo intero. Beh, non ho niente a che fare con nessuna delle cose che ha fatto. Cambiare il nome? È troppo tardi per farlo. Mia moglie comunque mi chiama solo Adolf, senza Hitler”.

Il genocidio tedesco in Namibia
Il genocidio tedesco in Namibia

Chiamarsi Adolf Hitler è tutt'altro che facile per un namibiano: il paese infatti tra il 1884 e il 1915 faceva parte del territorio chiamato Africa sud-occidentale tedesca e fu teatro tra il 1904 e il 1908 dello sterminio degli Herero e dei Nama ad opera dei colonizzatori. Si trattò del primo massacro di tale portata del Novecento, caratterizzato anche dalla comparsa di campi di concentramento e sterminio nei quali vennero uccise decine di migliaia di persone. All'inizio del 2020 la Namibia ha rifiutato un'offerta di 10 milioni di euro dalla Germania come "risarcimento" per quel genocidio, ritenendo la cifra assolutamente insufficiente.

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