Addio in Francia al numero che comunica l’ora esatta (in Italia invece resiste ancora)
I francesi stanno per dire addio per sempre al numero telefonico che comunica l'ora esatta.
Orange, l'operatore telefonico che offre il servizio, ha deciso di sospenderlo a partire dall'1 luglio, dopo 89 anni in cui è stato ininterrottamente in funzione.
Per sapere l'ora esatta bastava chiamare il 3699, il numero del cosiddetto orologio parlante: generazioni intere si sono affidate a lui, per avere indicazioni. Proprio perché ha accompagnato i francesi per un arco di tempo così lungo, quasi un secolo, la notizia della sua pensione ha scatenato un inevitabile effetto nostalgia: i nipoti ricordano quando erano i loro nonni ad affidarsi al servizio, i più anziani hanno ricordi familiari legati a questa pratica così comune decenni fa, oggi un po' meno.
Sicuramente il numero di affezionati nel tempo è diminuito e il servizio stesso ha dovuto adeguarsi al progresso tecnologico. Se negli anni Venti, quando è stato introdotto, c'erano centraliniste in carne e ossa a rispondere alle telefonate, poi si è fatto avanti un sistema di risposta automatica. All'inizio, data l'elevatissima mole di richieste di contatto, erano davvero pochi i fortunati che riuscivano a prendere la linea e a raggiungere le operatrici del 3699. La risposta automatica introdotta nel 1933 su invenzione di Ernest Esclangon ha reso il tutto più agevole, estendendone il raggio di azione.
Il meccanismo è stato sempre monitorato dall'Osservatorio di Parigi, affinché fosse preciso al massimo e fornisse ai francesi informazioni vicine alla perfezione. Dal 1991, l'orologio parlante aveva una precisione di dieci millisecondi, una precisione quasi assoluta. Nel tempo si sono fatti avanti sofisticati orologi atomici per il calcolo dell'ora esatta; inoltre per stare al passo con i cambiamenti e le necessità della società, alla voce registrata femminile se ne è aggiunta anche una maschile.
Ovviamente, l'introduzione del cellulare è stata quella più determinante, nel calo degli utenti: decisamente più facile prendere l'accessorio dalla tasca e controllare il display, piuttosto che alzare la cornetta e telefonare (tra l'altro a pagamento). Sì, perché il servizio aveva il costo di 1,50 euro. "Quest'anno le telefonate sono state poche migliaia" ha spiegato Catherine Breton, direttrice marketing di Orange: da qui la drastica decisione.
Gli operatori telefonici italiani che offrono il servizio pare non abbiano alcuna intenzione di ritirarlo al momento. Tim lo vende per 30 centesimi a chiamata, WindTre a 16,26 centesimi a chiamata. Lo zoccolo duro dei nostalgici, dei romantici e degli affezionati, tiene viva la tradizione insomma. Invece, in Francia, comincia il conto alla rovescia: sono le ultime ore di vita dell'orologio parlante.