Accusata di aver ucciso 4 figli: nuove prove scagionerebbero la più nota serial killer australiana
Potrebbe essere innocente Kathleen Folbigg, considerata finora la più nota serial killer australiana, che nel 2003 è stata condannata in appello a 30 anni di reclusione con l'accusa di avere ucciso i suoi quattro figli. Bambini morti tra il 1989 e il 1999 forse, secondo le ultime prove emerse, non a causa della madre ma perché malati. Il piccolo Caleb è morto nel 1989 quando aveva solo 19 giorni di vita, Patrick nel 1991 all’età di otto mesi, Sarah (di 11 mesi) è deceduta nel 1993 e Laura (19 mesi) nel 1999. La Cnn riporta in un lungo articolo che sulla vicenda sono emerse nuove prove scientifiche che indicano appunto che i bambini potrebbero essere deceduti a causa di difetti genetici ereditati dalla madre.
La donna si è sempre dichiarata innocente – Kathleen Folbigg, che oggi ha 53 anni, era stata giudicata colpevole di avere ucciso i suoi quattro figli soffocandoli nel sonno perché non ne sopportava il pianto e l'intrusione nella sua vita sociale. Lei però si è sempre dichiarata innocente. Adesso i test genomici mostrano che almeno due dei quattro bambini sono morti a causa di una mutazione genetica precedentemente sconosciuta che ha portato a complicazioni cardiache: secondo la Cnn, quindi, Folbigg potrebbe essere stata ingiustamente incarcerata per quasi 20 anni.
Scienziati chiedono al governatore la grazia per Kathleen Folbigg – La scoperta ha spinto 90 scienziati – tra cui due premi Nobel australiani – a chiedere al governatore del Nuovo Galles del Sud di concederle la grazia. Se questo accadrà, il suo caso passerà alla storia come uno dei peggiori errori giudiziari mai commessi in Australia.