Accende bollitore d’acqua nel bosco ma brucia case e alberi: arrestata in California
Una donna di 30 anni, Alexandra Souverneva, è stata arrestata in California con l’accusa di essere responsabile dell’enorme incendio scoppiato il 22 settembre nella contea di Shasta. Il giudice sospetta che la donna abbia appiccato il fuoco durante un’escursione, cercando di accendere un bollitore dell’acqua. Il rogo, espandendosi, ha bruciato oltre quattro ettari di terreno e coinvolto moltissime abitazioni nelle vicinanze, che sono state evacuate.
L'accusa, per l'insegnante di Yoga, è di incendio doloso. La donna, al momento, pare essere l’unica sospettata per il rogo. Da una prima ricostruzione degli inquirenti, pare che la 30enne fosse da sola e che avesse preso dell’acqua da una pozza, che verosimilmente conteneva urina. Nel tentativo di sterilizzarla, avrebbe acceso il fuoco che da lì avrebbe invaso tutta l’area circostante.
Sono trascorsi sei giorni da quando l’incendio di dimensioni enormi ha colpito il nord della California, sconfinando nello stato dell’Oregon. Il rogo degli oltre 40mila metri quadrati ha causato danni ingenti a boschi e foreste e lo sfollamento delle zone abitate, perché anche le case ormai non ci sono più. Oltre 140 edifici sono andatati distrutti, ma ad oggi solo il 60 per cento delle fiamme è stato domato. Il pericolo, quindi è ancora dietro l’angolo, se si considera che la terra continua a bruciare.
La ragazza, adesso, rischia una pena fino a nove anni. La sua posizione è aggravata dal fatto che le fiamme stiano provocando ancora danni e che le abbiano sequestrato diverse bombolette di CO2 e un accendino. Per ora Alexandra non ha rilasciato nessuna dichiarazione, se non quella in cui si dice innocente. L’avvocato d’ufficio che la sta difendendo ha, invece, fatto sapere che “Non ci sono prove contro di lei”. Al momento è stata arrestata e la sua cauzione ammonta a 150mila dollari. La prossima udienza in tribunale si terrà il 5 ottobre.