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Abusò di una ragazzina di 14 anni e lei rimase incinta: 54enne verrà castrato fisicamente negli Usa

Glenn Sullivan, 54enne di Springfield, Louisiana (Usa), è stato condannato a 50 anni di carcere per aver abusato sessualmente di una 14enne che poi è rimasta incinta: ha acconsentito alla castrazione fisica come parte del patteggiamento.
A cura di Ida Artiaco
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Si è dichiarato colpevole per aver abusato sessualmente di una ragazzina di 14 anni, che è anche rimasta incinta. Per questo, Glenn Sullivan, 54enne di Springfield, non solo è stato condannato a 50 anni di carcere ma verrà anche castrato fisicamente, secondo quanto reso noto dal procuratore distrettuale Scott Perrilloux.

La vicenda dalla Louisiana ha fatto il giro di tutti gli Stati Uniti. Lunedì scorso il giudice William Dykes ha condannato Sullivan a 50 anni di prigione e gli ha ordinato di essere castrato fisicamente, cosa che faceva parte del suo patteggiamento con i pubblici ministeri.

"I crimini sessuali contro i minorenni sono i crimini più dolosi che perseguiamo. Intendo utilizzare ogni strumento che il legislatore è disposto a darci, inclusa la castrazione fisica, per far avere giustizia ai bambini della nostra comunità", ha spiegato il procuratore distrettuale aggiunto Brad Cascio, che ha seguito il caso.

Nel luglio 2022, l'ufficio dello sceriffo di Livingston ha aperto un fascicolo di indagine dopo che una giovane donna ha detto agli investigatori che Sullivan l'aveva violentata più volte quando aveva 14 anni. La ragazza in seguito è rimasta incinta "e un test del DNA ordinato nel corso delle indagini penali dimostrò che il bambino era proprio di Sullivan", si legge nella dichiarazione.

Gli investigatori in seguito scoprirono che Sullivan aveva adescato la vittima e minacciato di violenza lei e la sua famiglia per impedirle di rivelare gli stupri. L'uomo – secondo quanto previsto dalla legislazione della Louisiana – avrebbe potuto scegliere tra castrazione chimica o la rimozione chirurgica dei testicoli, cosa che ha infine deciso. Il detenuto, infatti, deve presentare una lettera scritta al tribunale per dimostrare che "consapevolmente dà il suo consenso volontario alla castrazione fisica come alternativa al trattamento", dice la legge statale.

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