Abu Mazen: “Olocausto il crimine più efferato della storia moderna”
Lo sterminio degli ebrei durante l'Olocausto è stato "il crimine più efferato" contro l'umanità della storia moderna: ad affermarlo è stato il presidente palestinese Abu Mazen. L'affermazione, di portata storica, è stata riportata dall'egenzia stampa palestinese Wafa, che ha raccontato di un recente incontro del rais con un importante rabbino statunitense Marc Schneier. Le parole di Abu Mazen sono state rese note mentre Israele si accinge ad osservare, da stasera, la annuale ‘Giornata della Shoah'. Il presidente palestinese, inoltre, ha espresso la sua simpatia alle famiglie delle vittime dei nazisti: "Il popolo palestinese – ha affermato – si oppone decisamente al razzismo, ed è impegnato in una lotta contro di esso".
Dal canto suo il premier israeliano Benyamin Netanyah ha colto l'occasione per chiedere ad Abu Mazen di revocare l'intesa raggiunta con Hamas: "Hamas – ha detto – nega la Shoah, mentre d'altra parte tenta di farne una nuova mediante la distruzione di Israele. Abu Mazen ha stretto un patto con Hamas. Noi speriamo che lo abbandoni e ritorni sulla strada della pace".
E' di quattro giorni fa la notizia che Hamas e Fatah si sono riconciliate. Ad annunciarlo è stato il capo dell'esecutivo della Striscia di Gaza Ismail Haniyeh, che ha affermato come l'operazione rappresenti una "riconciliazione". Nei dialoghi tra le due formazioni palestinesi è stata concordata la formazione di un governo di unità nazionale e di nuove elezioni in Cisgiordania nel giro di sei mesi. L'annuncio della riconciliazione ha suscitato gioia nel popolo palestinese, mentre dal canto suo Israele ha immediatamente lanciato un raid aereo sulla Striscia e sospeso i colloqui di pace: "L'accordo raggiunto oggi a Gaza – ha dichiarato Netanyahu – rivela l'unità dei veri obiettivi dei terroristi di Hamas e dei leader di Fatah: la distruzione dello Stato ebraico. Abu Mazen ha adesso trovato il proprio posto naturale, nel caldo abbraccio degli assassini di Hamas". Ma in serata il presidente dell'Anp ha risposto: "L'accordo di oggi non è in contraddizione con i colloqui di pace con Israele, né con la soluzione dei ‘due stati'".