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Aborto in USA: sarà la Corte Suprema a decidere sulle restrizioni introdotte in Texas

La Corte Suprema statunitense dovrà pronunciarsi sulle norme restrittive sull’aborto introdotte tre anni fa in Texas.
A cura di Davide Falcioni
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Chi l'avrebbe mai detto che persino negli Stati Uniti, uno dei paesi più avanzati del mondo in tema di diritti civili, persino la pratica dell'aborto sarebbe stata messa seriamente in discussione. Toccherà infatti alla Corte Suprema venerdì dirimere il caso dello stato del Texas, dove negli ultimi anni sono state introdotte una serie di norme assai restrittive sul diritto all'interruzione di gravidanza da parte delle donne. Per questa ragione negli ultimi giorni numerose donne – personalità pubbliche riconosciute – si sono rivolte al giudice Anthony Kennedy, figura centrale nel riconoscimento delle nozze gay, per spiegare perché sono favorevoli all'aborto. Stupisce che lo si faccia a decenni di distanza da quando l'aborto venne legalizzato. Si tratta di un caso in grado di spaccare l'America e che è il primo test di prova per una Corte Suprema orfana di Antonin Scalia, il suo giudice di origini americane ultraconservatore.

Nell'esporre le loro ragioni le 100 sottoscrittrici dell'appello alla Corte Suprema spiegano che l'aborto consente di mantenere il controllo del proprio corpo, di pianificare il futuro e di accogliere i figli una volta che la loro carriera e la loro vita personale è su un terreno solido. E lo fanno ricorrendo al linguaggio usato da Kennedy nelle motivazioni per il riconoscimento dei matrimoni fra lo stesso sesso. Parlano di "parità di dignità".

La discussione, in particolare, verte su una legge già approvata nel 2013 molto restrittiva verso le interruzioni di gravidanza. Da allora l'aborto è vietato dopo le 20 settimane dall’inizio della gravidanza. Il provvedimento, inoltre, fissava nuovi criteri, molto più stringenti, sull’attività delle cliniche abortive e dei medici: questa norma, in particolare, ha fatto crollare da 41 a sole 18 il numero delle strutture autorizzate in tutto lo stato del Texas. La American College of Obstetricians and Gynecologists e la American Medical Association hanno da anni messo in guardia sulla restrizione degli aborti, segnalando come ciò aumenti il rischio del ritorno degli aborti clandestini.

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