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Aborto, anche la Florida firma una legge che vieta l’interruzione di gravidanza dopo 15 settimane

Il governatore della Florida Ron DeSantis ha firmato una legge che vieta l’aborto dopo le primi 15 settimane di gravidanza.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ieri il governatore della Florida, il repubblicano Ron DeSantis, ha firmato la legge che vieta l'aborto dopo sole 15 settimane. La stretta è solo l'ultima delle misure approvate in vari stati Usa contro le interruzioni della gravidanza. Molti stati conservatori, dal Texas all'Iowa, hanno infatti di recente varato politiche stringenti contro l'aborto, arrivando in alcuni casi a vietarlo dopo la sesta settimana.

Negli Stati Uniti le donne hanno il diritto di interrompere la gravidanza da 50 anni, cioè dal 1973, da quando la Corte suprema federale stabilì che l’aborto era legale, con la sentenza Roe v. Wade. Da allora sistematicamente attivisti e politici ‘anti-choice', che si oppongono alla libertà delle donne di scegliere appunto se diventare madri o meno, hanno cercato di indebolire e cancellare questa sentenza.

La nuova legge voluta da Ron DeSantis entrerà in vigore dal prossimo 1 luglio. La norma prevede poche eccezioni, tra cui la necessità di salvare la vita della madre o la prevenzione di problemi gravi per il feto. Ma non permette per esempio il ricorso all'aborto in caso di stupri, incesto e traffico di essere umani. Attualmente la legge della Florida permette il ricorso all'interruzione di gravidanza fino alla 24esima settimana. Secondo un rapporto del Centers for Disease Control and Prevention, circa il 2% dei quasi 72.000 aborti segnalati nello stato nel 2019 sono stati eseguiti dopo la quindicesima settimana. Nello stesso anno, 2.256 donne non residenti nello stato hanno abortito in Florida, circa 1.200 provenienti dalla Georgia e più di 300 dall'Alabama.
"Questa legge – ha dichiarato DeSantis – rappresenta le più importanti protezioni della vita che siano mai state decise in questo Stato". Il governatore, indicato tra i possibili candidati repubblicani alle presidenziali nel 2024, ha firmato la legge in una chiesa evangelica di Kissimmee, frequentata da ispanici.

"I politici non hanno alcun diritto di intromettersi tra una paziente e il suo medico", si è affrettato a commentare il leader democratico della Camera dei rappresentanti della Florida Evan Jenne. "Questo divieto di aborto dopo 15 settimane toglie a ogni donna il diritto di prendere decisioni personali che dovrebbero essere prese in autonomia, con la propria famiglia, il proprio medico e la propria fede".

Dal Texas all'Oklahoma sono state approvate una serie di leggi restrittive. La Corte Suprema, probabilmente la prossima estate, dovrà pronunciarsi sul caso sollevato dal Mississippi che, dopo aver approvato una legge che vieta l'aborto dopo quindici settimane di gestazione. Nel caso in cui i giudici dessero ragione allo stato conservatore la sentenza del 1973, che garantisce l'accesso all'aborto a livello federale, potrebbe essere ribaltata.

Si tratta del caso ‘Dobbs v. Jackson Women’s Health',  e prende il nome dal capo del dipartimento di Salute del Mississippi, Thomas Dobbs, e da quello dell’unica clinica dello stato in cui è ancora possibili per le donne ricorrere all'aborto. In un primo momento il Mississippi si era rivolto alla Corte Suprema per convalidare la nuova legge restrittiva. Quando però la Corte Suprema ha mostrato un'apertura, accettando di ascoltare il caso, lo stato ha alzato il tiro, chiedendo Corte di rivedere la legge sull’aborto a livello federale.

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