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“Abbracciarsi è roba da veri uomini”: parola di Papa Francesco

Bergoglio celebra messa con alcuni giovani gesuiti e racconta il suo periodo in seminario: “Ci avevano insegnato ad ‘abbracciarci ma con distanza’”.
A cura di Redazione
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abbraccio del papa

Abbracciarsi è cosa da veri uomini: parola di Papa Francesco che oggi, concelebrando la messa alla Domus Santa Marta con un gruppo di suoi giovani confratelli, ha raccontato i tempi nei quali si preparava alla vita religiosa come seminarista tra i gesuiti. Ai futuri gesuiti, ha spiegato Jorge Mario Bergoglio, veniva insegnato a abbracciarsi "con una certa distanza". E alla fine della cerimonia, ha rivelato uno dei giovani religiosi gesuiti alla Radio Vaticana: "Quando l'ho salutato, gli ho chiesto di poterlo abbracciare, allora lui mi ha stretto forte, forte a sè e mi ha detto: ‘Questo sì che è un abbraccio da veri uomini'. Poi, mi ha mostrato come invece, una volta, a lui era stato insegnato ad abbracciare i confratelli, con una certa distanza. Mi ha detto: ‘Questo non va bene. Mi è piaciuto di più il tuo abbraccio".

Il caso del ‘segno di pace' durante la Messa

E dire che proprio in questi giorni si discute molto su un altro segno d'affetto, questo, stavolta, inserito anche nella liturgia della Santa Messa, ovvero il segno di pace. La Congregazione vaticana per il Culto Divino in un documento ufficiale inviato nelle scorse settimane ai vescovi di tutto il globo ha spiegato che il rito della stretta di mare, opzionale, non obbligatorio, dev'essere effettuato senza "abusi liturgici". Vale a dire: è vietato cantare una canzone mentre si dà la mano ai vicini, spostarsi da una navata all’altra per dare la pace a parenti ed amici del cuore, utilizzare lo scambio della pace per dare gli auguri agli sposi o le condoglianze ai parenti di un defunto. Un abuso liturgico è secondo la Congregazione vaticana anche quello dei i sacerdoti che, spesso, scendono dall’altare per baciare ad abbracciare i fedeli delle prime file. Moderare gli eccessi, dunque, è l’obiettivo, perché, è scritto ancora nel documento “se il fedele non comprende e non mostra nei suoi gesti rituali il vero significato del diritto alla pace, è mancante del concetto cristiano della pace e la sua fruttuosa partecipazione all’Eucarestia è sminuita”.

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