“Abbiamo visto i palazzi oscillare, noi turisti piangevamo”: il racconto del sisma in Giappone
"Mi trovavo con la mia famiglia e con amici in un sottopasso della stazione di Kanazawa per andare a prendere il treno per Tokyo. Quando abbiamo iniziato a sentire il terremoto, nello stesso momento, è arrivato un sms di allarme e siamo scappati fuori all’aperto. I palazzi continuavano a oscillare".
Così Laura, turista italiana in Giappone, inizia a raccontare a Fanpage.it i terribili momenti vissuti il primo giorno dell'anno, quando un violento sisma di magnitudo 7.5 ha colpito la prefettura centro-occidentale di Ishikawa.
"A quel punto siamo andati tutti nel piazzale della stazione che è stata chiusa e ha riaperto solo la mattina dopo, quando siamo riusciti a prendere un treno per Tokyo, il primo che è partito. Abbiamo passato tutta la notte in un hotel di fortuna e le scosse sono andate avanti per tante ore", prosegue ancora Laura, che è riuscita a raggiungere la capitale giapponese e rientrerà in Italia il 5 gennaio.
La donna ha spiegato che i locali erano molto tranquilli, abituati dalla frequenza con cui questi fenomeni colpiscono il Paese nipponico, mentre i turisti erano terrorizzati, "molti piangevano". "Ci siamo tanto spaventati, mio figlio di 10 anni piangeva e noi in un primo momento abbiamo cercato di sdrammatizzare", racconta.
"Ma abbiamo iniziato a capire la gravità dopo, vedendo cosa era successo a pochi chilometri da noi (nelle altre città colpite dal sisma, ndr). La notte non ho dormito perché le scosse arrivavano quasi a cadenza regolare. E anche l’hotel tremava, quindi abbiamo passato la notte in bianco. Il giorno dopo volevamo solo prendere un treno per allontanarci", conclude.
"A scuola ci insegnano a nasconderci sotto i banchi"
"L'allerta resta alta per gli tsunami e le nuove scosse, ancora non si sa quanto dureranno. Il Giappone è un paese con tanti terremoti e quindi c'è molta attenzione. Stavo rientrando a Takayama da Kanazawa quando ho sentito il sisma", racconta invece che Take, 25enne giapponese originario di Takayama, città che si trova nella prefettura di Gifu.
Quest'ultima è al confine con quella di Ishikawa dove, spiega ancora Take: "Ci sono state molte scosse forti che hanno distrutto tantissime case (si parla di centinaia di edifici, ndr)". Al momento si contano oltre 90 morti e centinaia di persone risultano ancora disperse. Secondo quanto è stato riportato dalla Bbc, il terremoto in Giappone ha sollevato il suolo di 4 metri e l’ha spostato lateralmente di un metro.
Per Take e i giapponesi questi eventi possono essere considerati quasi ‘normali', visto che circa il 20% dei terremoti globali di magnitudo 6.0 o superiore si sviluppano nel loro Paese e i sismometri qui registrano eventi sismici in media ogni cinque minuti.
"Quando succede cerchiamo di spostarci in luoghi sopraelevati, tipo sulle colline, perché c'è il rischio che arrivino degli tsunami. – aggiunge il ragazzo – A scuola ci insegnano a nasconderci sotto i banchi appena iniziamo a sentire le scosse".