video suggerito
video suggerito
Guerra in Ucraina

“Abbiamo sparato alla testa a bimbi di 5 anni”. Due miliziani Wagner confessano i crimini in Ucraina

Azamat Uldarov e Alexei Savichev, due ex combattenti della compagnia Wagner, hanno raccontato a un’organizzazione russa per i diritti umani di aver ucciso anche bambini a Bakhmut e Soledar.
A cura di Davide Falcioni
484 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

I mercenari russi della compagnia Wagner hanno ucciso bambini a Bakhmut e Soledar. A confessarlo a Gulagu.net, organizzazione russa per i diritti umani, due appartenenti alla milizia, entrati nel gruppo di contractors attraverso il reclutamento effettuato nelle prigioni. A riportare la notizia è il sito russo indipendente Meduza.

Azamat Uldarov, uno dei due testimoni, ha raccontati di aver "sparato alla testa a una bambina di 5 anni". "Ho eseguito l'ordine con questa mano, ho ucciso i bambini, compresi i bambini di cinque anni", ha detto il miliziano. Insieme a lui ha confessato anche Alexei Savichev. I due hanno riferito al fondatore di Gulagu.net, Vladimir Osechkin, i dettagli sull'esecuzione di oltre 20 bambini e adolescenti ucraini, l'esplosione di una fossa con più di 50 prigionieri feriti e la "pulizia" di edifici residenziali attraverso l'uccisione di tutti, compresi i minori.

Secondo i due appartenenti al Gruppo Wagner, l'ordine di "ripulire" Bakhmut senza risparmiare nessuno sarebbe arrivato dal capo Yevgeny Prigozhin. A Soledar sarebbe andata anche peggio. Savichev ha spiegato che era stato emesso un ordine per il quale "tutti coloro che hanno più di 15 anni dovevano essere fucilati in una volta sola, senza una parola. Sono state uccise 20-24 persone, di cui 10 avevano 15 anni". Alla domanda sui civili uccisi in Ucraina nel febbraio del 2023, Savichev ha risposto che gli ucraini di 15 anni "difficilmente possono essere definiti civili" e ha anche affermato che i militanti di Wagner sarebbero stati minacciati di morte se avessero comunicato con i giornalisti.

Entrambi i mercenari hanno parlato delle numerose perdite subite dalla compagnia Wagner, e Uldarov ha aggiunto di aver assistito alla restituzione di bare di zinco vuote a numerosi parenti dei commilitoni uccisi in battaglia. Sia Uldarov che Savichev hanno affermato che il comando del Wagner PMC minaccia i combattenti di morte in caso di comunicazioni con i giornalisti e di pubblicazione di qualsiasi informazione inerente le zone calde del fronte. I mercenari, rispondendo alle principali domande di Osechkin, hanno anche affermato di essere sicuri che il fondatore del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, stesse seguendo gli ordini impartiti da Vladimir Putin e che di conseguenza la Russia non avrebbe indagato sui crimini di guerra commessi.

484 CONDIVISIONI
4350 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views