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Abbandonato sul confine tra Polonia e Bielorussia, bimbo migrante di un anno muore di freddo

Un bimbo di appena 1 anno è morto sul confine tra Bielorussia e Polonia. I genitori del bambino, feriti in uno scontro con i militari polacchi, sono stati trasportati via dalla zona per ricevere cure mentre il bimbo è rimasto abbandonato nei boschi. Il piccolo è morto per il freddo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La guerra fredda sul confine tra Polonia e Bielorussia si è trasformata in una vera e propria emergenza umanitaria: ormai le persone accampate sul confine sono migliaia. Le Ong e la stampa indipendente non riescono a raggiungere le foreste nei dintorni per accertare non solo la portata della crisi umanitaria ma anche le condizioni in cui si trovano soprattutto donne e bambini. Mentre Varsavia annuncia l'arresto di un centinaio di migranti, arriva la notizia della morte di un bimbo di appena un anno. Fuggito dalla Siria insieme alla famiglia, è morto probabilmente nei boschi per le rigide condizioni climatiche al quale era sottoposto. Secondo il Polish Emergency Medical Team, il piccolo è deceduto a causa del freddo e per l'impossibilità di ricevere aiuti umanitari e assistenza da parte dei genitori, gravemente feriti.

La Bielorussia ha sgomberato l'accampamento di migranti sul confine di Minsk: le persone che da settimane sperano di poter entrare nel villaggio polacco di Kuznica come promesso dalle autorità bielorusse, sono state trasferite in una struttura ad alcune centinaia di metri di distanza. I migranti sono stati scortati all'inizio di novembre sul confine dalle guardie bielorusse. La crisi sarebbe infatti dovuta a tentativi della Bielorussia di mettere in difficoltà la Polonia attraverso grandi ondate migratorie. La Polonia ha iniziato ad arrestare le persone che giungono sul confine: almeno 100 sono state fermate dopo che avevano cercato di attraversare illegalmente il confine. Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha dichiarato in un'intervista al giornale tedesco Bild di non escludere l'ipotesi di una guerra come sviluppo alla situazione al confine tra la Polonia e il paese di Lukashenko. "Se non siamo in grado di gestire ora migliaia di migranti, presto saranno centinaia di migliaia e poi milioni che arrivano in Europa. Chiudere il confine è il nostro interesse", ha detto. Nel frattempo, però, le persone in attesa di essere accolte continuano a vivere in condizioni disumane e, purtroppo, a morire. La notizia riguardante il bimbo di appena un anno è probabilmente l'esempio di storie molto simili che ancora non sono state raccontate. Il governo polacco ha annunciato di voler costruire un muro tra il Paese e la Bielorussia. L'intenzione è quella di iniziare ad alzarlo nel mese di Dicembre con l'ok fornito dall'Europa che però non finanzierà il muro. A rendere possibile questa operazione sono  i trattati con l'Unione che non vietano questa presa di posizione de parte della Polonia. Con la rotta balcanica bloccata, l'accordo tra Unione e Turchia e quella mediterranea che riguarda principalmente coloro che fuggono dall'Africa centrale, il passaggio bielorusso è diventato il nuovo canale di passaggio dei flussi migratori verso l'Europa.

I paesi del G7 condannano l'azione di pressione dell'esecutivo di Lukashenko. Contro di lui gli Stati Uniti, il Canada, la Francia, la Germania, l'Italia, il Giappone e il Regno Unito. Nonostante Morawiecki chieda l'aiuto dell'Unione Europea sulla vicenda, nei giorni scorsi ha impedito l'accesso all'area a Frontex, agenzia di frontiera dell'Unione. Dall'altra parte, invece, Vladimir Putin sostiene Lukashenko: alle sanzioni del Consiglio Ue contro la Bielorussia, Putin ha risposto con l'imposizione di dazi sui prodotti europei. Lukashenko, invece, ha chiuso l'oleodotto che dalla Bielorussia trasporta il petrolio verso la Polonia e l'Europa.

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La storia del bimbo morto sul confine

La storia della piccola vittima è agghiacciante: i genitori del bambino, feriti durante scontri con l'esercito che ha cercato di disperdere la folla con gli idranti, sono stati portati via dall'area del confine per essere curati. Nessuno però si è occupato del piccolo che, rimasto da solo nelle foreste, è deceduto per il freddo non potendo badare a sé stesso. A farlo sapere il Polish Emergency Medical Team, Ong già citata da diversi media internazionali. Le condizioni dei migranti tra Bielorussia e Polonia sono spaventose: le autorità da entrambe le parti esercitano persino terrorismo psicologico. La Polonia, per esempio, sta inviando da giorni sms contro il governo bielorusso su tutto il territorio nazionale. Nei messaggi si chiede di non accettare pillole dai soldati di Lunkashenko. Si crede, infatti, che i militari stiano fornendo tramite pillole delle anfetamine ai migranti per rendere ancora più aspri gli scontri con le forze dell'ordine. Non è ovviamente noto se la teoria sia vera oppure falsa, ma è evidente la strategia del terrore esercitata sui migranti e sui cittadini.

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