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Abbandonano gemellini di 16 settimane per 4 giorni: uno muore, l’altra è gravissima

Una coppia è stata arrestata in Russia con l’accusa di omicidio. Un neonato di appena 16 settimane è stato trovato morto in casa mentre la gemellina lotta tra la vita e la morte in ospedale. I genitori, a quanto ricostruito, li avrebbero lasciati soli per 4 giorni per partecipare a una festa: agli amici avevano detto che i piccoli erano in ospedale col coronavirus.
A cura di Susanna Picone
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Una terribile storia arriva dalla Russia dove una coppia è stata arrestata dopo che i figli – due gemellini di appena 16 settimane – sono stati trovati abbandonati a loro stessi in casa. Stando a quanto riportano i media esteri, i due avrebbero lasciato soli per quattro giorni i due neonati. Lo avrebbero fatto perché volevano concedersi “dei giorni di relax” e per partecipare a una festa durante la quale avrebbero potuto bere senza limiti. A finire in manette Margarita Yanayeva, di 23 anni, e il compagno Alexey, di 35 anni, di Vilyuchinsk, regione nell'estremo oriente russo.

Stando alla ricostruzione riportata dai media, la coppia avrebbe chiuso la casa lasciando i bambini dentro e sarebbe partita. Quanto accaduto dopo è drammatico: uno dei bambini è stato trovato morto, la sorellina si troverebbe adesso ricoverata in gravi condizioni in ospedale, dove lotta tra la vita e la morte. A trovare i bambini sarebbe stata la nonna, che si è insospettita perché non sentiva nessuno dei genitori da giorni. Così avrebbe deciso di uscire di casa nonostante i blocchi imposti per contrastare la pandemia di coronavirus e raggiungere l’appartamento dei bambini. A quel punto, ha dato l'allarme.

“In 4 giorni non hanno dato da mangiare ai bambini e non hanno chiesto a nessuno di occuparsi di loro”, ha detto una fonte parlando della coppia arrestata. Il bambino è morto di fame. I genitori ora rischiano fino a 20 anni di carcere se giudicati colpevoli. A quanto emerso, per giustificare l’assenza dei gemelli avevano detto agli amici che i piccoli erano in ospedale perché positivi al Covid-19 e quindi i medici non gli permettevano di vederli.

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