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Abbandona per 6 mesi il cadavere del marito in casa: “Ero convinta che sarebbe risorto”

La moglie ha spiegato alla polizia: “Pregavamo tutti i giorni per la sua resurrezione”.
A cura di D. F.
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Abbandonato per sei mesi nella speranza della resurrezione. Proprio così: il cadavere di un uomo è stato lasciato letteralmente abbandonato su un letto in una casa canadese, mentre i suoi familiari periodicamente si raccoglievano in preghiera chiedendo a Dio di farlo risorgere. La salma apparteneva a Pietro Wald, 52enne membro di una piccola comunità di cristiani cattolici ultra ortodossi: l'uomo era morto a causa di complicazioni del suo diabete che le avevano procurato una brutta infezione alla gamba. Malgrado i dolori lancinanti, tuttavia, Pietro si era rifiutato di farsi curare dai medici dell'ospedale, confidando che la guarigione non sarebbe arrivata grazie ai medicinali, bensì per opera di Dio. Le cose, ovviamente, non sono andate in questo modo e il 20 marzo l'uomo è deceduto: sua moglie ha coperto la salma e chiuso a chiave la porta della camera per evitare che l'odore della decomposizione appestasse casa. Poi, periodicamente, ha chiamato in raccolta i membri della famiglia, nella convinzione che – tempo qualche mese – il buon Pietro sarebbe risorto…

Qualcosa però, evidentemente, è andato storto. Il buon Pietro non è risorto, anzi il suo corpo è lentamente andato in decomposizione, finché l'odore non ha invaso persino l'abitazione dei vicini che, allarmati, hanno chiamato la polizia. Quello che si sono trovati davanti gli agenti si può immaginare: la salma era abbandonata da sei mesi, divorata dai roditori. La moglie di Pietro, tuttavia, ha replicato agli inquirenti: "Eravamo sicuri che sarebbe risorto, grazie alla bontà di Dio".

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